Fonte:
La Repubblica
Autore:
Maurizio Molinari
Il pogrom jihadista contro la dignità degli esseri umani
Le atrocità commesse dai terroristi di Hamas nei villaggi israeliani di Kfar Aza e Be’eri aiutano a comprendere la ferocia di questa nuova incarnazione della violenza jihadista. A Kfar Aza bambini in tenera età sono stati uccisi nelle loro camere da letto: alcuni con proiettili in testa, altri decapitati, altri ancora bruciati. A Be’eri intere famiglie sono state date alle fiamme dentro le loro case, dove si erano rinchiuse sperando di scampare alla morte. La caccia ai civili israeliani lanciata da Hamas nei piccoli centri invasi sabato 7 ottobre ripropone nei nostri giorni i metodi della caccia all’ebreo che vengono dalle persecuzioni più feroci: nell’Ottocento erano le guardie dello zar che entravano nei villaggi ebraici in Russia, Bielorussia ed Ucraina per sterminare tutti gli abitanti con scorribande sanguinose passate alla Storia come i pogrom; durante la Seconda Guerra Mondiale erano le unità naziste a rinchiudere gli ebrei dentro case e sinagoghe per darle alle fiamme, al fine di risparmiare le pallottole. E quasi sempre, tanto i pogrom come le stragi naziste, avvenivano durante i giorni di preghiera — proprio come era sabato scorso — nella convinzione di andare a colpo sicuro, con più ebrei da uccidere. Se la Jihad di Hamas ripropone oggi contro gli israeliani le più efferate metodologie di eliminazione degli ebrei è perché l’intento è di scaraventare sulle vittime un odio superiore ad ogni immaginazione, al fine di precipitare nel terrore un popolo intero ed obbligarlo a fuggire, ponendo fine all’esistenza dello Stato ebraico. Per coronare l’obiettivo strategico degli ayatollah di Teheran, il cui Leader Supremo Ali Khamenei ieri ha lodato il «coraggio» e «l’eroismo» di Hamas. È questo il terreno sul quale ijihadisti che superano in brutalità i predecessori di Isis ed Al Qaeda portano a tutti noi la minaccia più terribile. Ora infatti sappiamo che a tenere in ostaggio la popolazione palestinese di Gaza, al fine di precipitare nella guerra l’intero Medio Oriente, è una falange medioevale che si affaccia sul Mediterraneo — il nostro mare — con l’obiettivo di demolire la Dichiarazione universale dei diritti umani, umiliare la Carta delle Nazioni Unite, aggredire chiunque non si sottomette e minacciare le libertà di tutti noi. Quando il Male si manifesta decapitando e bruciando bambini inermi il dovere di chi rispetta il prossimo è unirsi per difendere ciò che abbiamo di più importante: la dignità degli esseri umani.