Fonte:
La Repubblica
Autore:
Antonello Guerrera
Londra inaugura il bus 310 che protegge i cittadini ebrei dagli agguati degli islamisti
LONDRA — Quartiere Golders Green, periferia nord di Londra. Sarah, ragazzina ebrea che parla inglese e yiddish con i suoi fratelli più piccoli, arriva alla fermata del nuovo bus 310. Ne accompagna uno di neanche 10 anni a bordo, fino al sedile: «Ha la sindrome di Down», ci racconta, «e deve andare da alcuni familiari, da solo, a Stamford Hill», altra zona della capitale con una straordinaria comunità ebraica. «Almeno ora non deve cambiare a Finsbury Park, e così evita urla e insulti». In realtà Sarah non si chiama così, ma ci chiede un nome di fantasia perché, dice, «anche io ho subito aggressioni a Finsbury Park», mentre il volto si irrigidisce e gli occhi fissano il vuoto. Tutta la sua famiglia e la comunità ebraica londinese hanno celebrato l’inaugurazione, la settimana scorsa, della nuova linea di autobus 310. Che ora connette, in modo diretto e orizzontale, due quartieri della capitale britannica con una foltissima comunità ebraica: Golders Green, a Nord-ovest, dove un residente su due è ebreo – densità record in Europa dalla Seconda guerra mondiale in poi – e Stamford Hill, a Nord-est, che ospita la più grande comunità di ebrei ortodossi chassidici e ashkenaziti del Continente, circa 20mila e in crescita del 5% ogni anno. Prima del 310, i passeggeri dovevano prendere due bus: il 210 tra Golders Green e Finsbury Park, dove c’è una ampia comunità musulmana e dove nel 2017 un estremista di destra ha travolto con un furgone i fedeli islamici fuori dalla moschea (un morto e 11 feriti), e poi il 253 o il 254, tra Finsbury Park e Stamford Hill. «Sono molto contento per la comunità ebraica, dopo tutte le paure che mi hanno confidato dopo il 7 ottobre e i continui atti antisemiti cui sono stati sottoposti», dichiara il sindaco di Londra Sadiq Khan, musulmano. Mentre la Bbc titola: «Ecco il bus per far sentire gli ebrei al sicuro in città». Eppure, la prima richiesta della comunità ebraica per il bus 310 risale addirittura a 16 anni fa. Ma tutti, dal sindaco Khan ai residenti ebrei, la considerano una conquista nell’esplosivo contesto figlio delle stragi del 7 ottobre in Israele da parte di Hamas, il rapimento di centinaia di ostaggi e l’offensiva dell’esercito israeliano a Gaza, che ha provocato oltre 40mila vittime. Nel frattempo, gli attacchi di odio antisemita a Londra sono esplosi: 2.065 da ottobre 2023 a luglio 2024, +278% rispetto al periodo precedente. Anche quelli islamofobi sono in sensibile crescita: già L370. Ma non tutti concordano sull’utilità del 310. Anzi, c’è chi parla di “pericolosa ghettizzazione” degli ebrei sui mezzi pubblici di Londra. Judith, un’anziana signora che sale a Golders Green, la considera invece «una vittoria per tutto il quartiere, non solo per gli ebrei». Il viaggio da un capolinea all’altro è lungo e tortuoso: le stradine anguste intorno al bucolico Hampstead Heath, continui saliscendi, le strettoie di Spaniards Road. Ma, almeno, non si deve cambiare a Finsbury Park. A Stamford Hill, almeno la metà dei cittadini in strada sono ebrei ortodossi: cernecchi (le peot) dietro le orecchie per gli uomini, gonne lunghe e foulard/berretto per le donne. I vestiti neri sono il colore più ricorrente, seguito dal bianco. Molti bambini ebrei tornano a casa da soli dopo la scuola. Tra fast food kosher, negozi di antichità, insegne in ebraico ed edifici a mattoncini anneriti, Jacob aspetta il suo 310 alla fermata. Quindici anni, quando citiamo la nuova linea tira un sospiro di sollievo: «Sono capitate brutte cose anche a me a Finsbury Park. Se sei ebreo, spesso ti urlano contro. Mia sorella è stata rincorsa e schiaffeggiata da alcuni ragazzini». E se qualche malintenzionato salisse sul bus? «È più difficile», risponde, «a bordo devi passare la carta di credito o la tessera E poi ci sono le telecamere. È un gran deterrente».
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