Fonte:
www.mosaico-cem.it
Autore:
Pietro Baragiola
Un nuovo report smaschera la rete di Hamas in Italia, che agisce a livello europeo: Mohammad Hannoun l’epicentro
Domenica 17 novembre il Centro Ebraico Italiano Pitigliani di Roma ha ospitato il 35° Congresso Nazionale della Federazione delle Associazioni Italia-Israele.
L’evento, che quest’anno ha riunito ospiti illustri come il Presidente dell’UCEI Noemi Di Segni, il Vicepresidente del Consiglio dei ministri Matteo Salvini e il Consigliere per gli Affari Pubblici dell’Ambasciata di Israele Ophir Eden, ha affrontato argomenti di grande attualità tra cui l’ondata crescente dell’antisemitismo in Europa, la violazione dei diritti umani nei confronti degli ostaggi di Gaza e le iniziative create da Hamas per aumentare i suoi sostenitori in tutto il mondo.
Roberta Anati, presidente dell’organizzazione ELNET (European Leadership Network) Italia, ha approfondito quest’ultimo tema, presentando un compendio completo sulle attività di Hamas in Europa, basato su informazioni e materiali open source stilati da analisti esperti.
“Abbiamo indagato e scritto questo rapporto perché le informazioni sulle iniziative di Hamas in Europa erano sparse in più lingue su diversi siti e serviva un documento sintetico che raggruppasse tutti i punti principali in modo da convincere i leader politici a rispondere con fermezza a questa minaccia” ha affermato Anati.
Nel corso della sua presentazione, il presidente di ELNET Italia ha ripercorso la storia di Hamas, spiegando che, sin dalla fine degli anni ’80, molti Paesi hanno riconosciuto l’organizzazione come ‘terroristica’, cercando di limitarne l’azione.
Tuttavia, Hamas è riuscito ad ampliare la portata della sua attività terroristica, collaborando con altri regimi come la Repubblica Islamica dell’Iran e il Qatar e creando i cosiddetti fronti civili tra cui organizzazioni di beneficienza, ong e gruppi di pressione.
“Almeno 6 di questi gruppi affiliati ad Hamas sono stati identificati come operanti a livello paneuropeo” ha spiegato Anati. “Tra i numerosi Paesi colpiti anche l’Italia è stata per decenni una comoda piattaforma per la raccolta fondi, l’attività di lobby e il sostegno indiretto ad Hamas e il principale responsabile di ciò è Mohammad Hannoun” (nella foto in alto con Ismail Haniyeh, il leader di Hamas eliminato da Israele). Hannoun ha ricevuto in questi giorni un foglio di via per “istigazione all’odio e alla violenza”, dopo le parole di sostegno ad applaudire“ai bravi giovani di Amsterdam” che hanno picchiato e inseguito i tifosi israeliani, in una vera e propria “caccia all’ebreo”, pronunciate alla manifestazione a Milano del 9 novembre.
Scarica qui il report completo (nel paragrafo relativo al report)
Le attività italiane di Mohammad Hannoun
Secondo i 257 riferimenti tratti da social media affiliati ad Hamas e da siti web in arabo, Mohammad Hannoun è stato l’epicentro italiano dell’organizzazione terroristica negli ultimi 20 anni.
Tra le numerose iniziative fondate da Hannoun troviamo l’Associazione di Beneficienza Solidale per il Popolo Palestinese (ABSPP), l’Associazione dei Palestinesi in Italia (API) e il braccio mediatico InfoPal che promuove liberamente l’ideologia di Hamas e le false informazioni sull’attività di Israele a Gaza, descrivendo le proprie notizie come ‘palestinesi-italiane’.
“Hannoun e le organizzazioni in cui è coinvolto fanno parte di un’elaborata rete di attori che operano in Italia, in Europa e nel mondo, nascondendosi dietro la politica, i presunti sforzi umanitari e i servizi mediatici per coprire le loro reali attività di promozione delle ideologie di Hamas e sostegno dei suoi leader” ha spiegato Anati. “Lavorare in ambito civile per promuovere le ideologie islamiste tra le masse è in linea con la strategia dei Fratelli Musulmani, la fonte ideologica di Hamas che enfatizza la Da’wah.”
Secondo il presidente di ELNET Italia, la presenza crescente di queste iniziative nel nostro Paese è stata agevolata dalla mancanza di una risposta tempestiva delle autorità italiane, che ha così fornito ‘un terreno fertile per la crescita di gruppi e operatori affiliati ad Hamas’.
Il rapporto di ELNET Italia elenca una dopo l’altra queste organizzazioni in ordine decrescente di importanza, evidenziando i loro principali esponenti e i modi in cui sostengono il terrorismo di Hamas.
Le linee guida per il governo italiano
Sulla base delle informazioni raccolte, il rapporto presenta una serie di linee guida che il governo italiano dovrebbe seguire per debellare la minaccia delle iniziative di Hamas.
Di seguito riportiamo la lista dei punti introdotti nel rapporto
- Il governo Italiano dovrebbe aprire indagini sulle persone e sulle organizzazioni registrate e operanti in Italia, in particolar modo quelle senza scopo di lucro;
- Il governo Italiano e le autorità di sicurezza dovrebbero riconoscere ed etichettare le organizzazioni affiliate ad Hamas come filiali del gruppo terroristico;
- La polizia italiana deve indagare, arrestare e perseguire i leader e i funzionari dei gruppi affiliati ad Hamas attivi in Italia;
- Le banche e le altre istituzioni finanziarie italiane dovrebbero verificare il flusso di denaro da e verso individui e organizzazioni affiliate ad Hamas e chiudere i conti sospetti;
- Le autorità italiane dovrebbero chiudere i gruppi affiliati ad Hamas che sono ancora ufficialmente operativi e sanzionare i gruppi che operano nonostante il loro scioglimento ufficiale in seguito alla designazione come affiliati ad Hamas;
- Gli istituti di ricerca, i think tank e gli studiosi italiani dovrebbero ampliare le loro ricerche sull’attività di Hamas in Italia;
- I media dovrebbero indagare sulle attività di Hamas in Europa e sensibilizzare l’opinione pubblica sul pericolo di aumento delle attività di Hamas in Italia;
- Le società di social media dovrebbero chiudere gli account gestiti dalle organizzazioni e dagli individui affiliati ad Hamas evidenziati in questo rapporto, poiché utilizzano le loro piattaforme per diffondere la propaganda di un gruppo identificato come ‘terroristico’ dall’UE e dagli Stati Uniti.
Attraverso il suo intervento, Anati ha voluto ricordare ai partecipanti all’evento che, mentre ogni Paese si preoccupa dei propri attori locali, i gruppi e gli individui affiliati ad Hamas pensano all’Europa anche nel suo complesso.
“Mohammad Hannoun e le sue iniziative possono essere conosciuti in Italia, ma le connessioni che questo individuo ha con le altre reti di Hamas a livello europeo rappresentano un problema di cui il pubblico dev’essere costantemente ricordato” ha dichiarato Anati.
Gli attivisti affiliati ad Hamas sono consapevoli degli sforzi compiuti contro di loro e cercano di contrastare le forze dell’ordine costruendo nuove infrastrutture a sostegno del loro gruppo terroristico.
“Il fatto che tre gruppi affiliati a Hamas in Europa abbiano chiuso i battenti e che tre nuovi gruppi siano stati formati dai leader dei primi tre sciolti è cruciale per capire come Hamas opera in Europa” ha concluso Anati. “Se i funzionari italiani ed europei non agiscono contro le reti affiliate ad Hamas a livello nazionale e continentale, l’organizzazione terroristica continuerà ad espandere la sua ideologia islamista che minaccia non solo Israele e gli Stati Uniti ma l’intero stile di vita occidentale.”