Fonte:
La Stampa
Autore:
Alessandra Rizzo
Londra chiude il confine “Dieudonné è sgradito”
Il comico francese respinto per gli show a sfondo antisemita
Per le autorità britanniche c’è poco da scherzare sulla vicenda Dieudonné. Il ministero dell’Interno ha vietato l’ingresso nel paese al controverso comico francese accusato di antisemitismo, citando motivi di ordine pubblico.
Dieudonné voleva recarsi in Inghilterra per offrire sostegno all’amico Nicolas Anelka, il calciatore del West Bromwich Albion finito nei guai per aver festeggiato un goal con la «quenelle», gesto considerato antisemita e marchio di fabbrica del comico. Ma il ministro degli Interni di Londra è di tutt’altro avviso. Theresa May ha pubblicato un «ordine di esclusione» che bolla Dieudonné come persona non gradita. «Il ministro decide di escludere un individuo dal Regno Unito se ritiene che ci siano motivi di politiche pubbliche o di ordine pubblico per farlo», ha detto secco un portavoce, rifiutando ulteriori commenti. Si tratta di un provvedimento piuttosto raro, usato dal governo quando decide tenere lontani personaggi con idee politiche estremiste. Alcune fonti ricordano i casi di Terry Jones, il pastore americano noto per aver bruciato il Corano nel 2011 con un gesto che provocò rivolte e morti in Afghanistan, e di Pamela Geller e Rober Spencer, blogger di estrema destra. A tutti e tre fu vietato l’ingresso nel paese dopo che avevano annunciato l’intenzione di partecipare a manifestazioni del movimento estremista Edl.
L’ordine di esclusione che ha per oggetto Dieudonné, il cui testo è stato pubblicato dal giornale svizzero «Tages-Anzeiger», avverte le compagnie aeree che il comico non deve essere imbarcato su voli con destinazione Regno Unito. In caso contrario, saranno passibili di sanzioni fino a diecimila sterline. Il provvedimento reca la data del 31 gennaio, giorno in cui il primo ministro britannico David Cameron e il presidente francese Francois Hollande hanno tenuto un incontro bilaterale.
In patria Dieudonné, 47 anni, è stato multato più volte per incitamento all’odio razziale a causa di commenti giudicati offensivi sull’Olocausto. E’ stato costretto a riscrivere il testo di uno spettacolo dopo che il governo francese ne aveva ordinato la sospensione per gli stessi motivi.
Il comico e polemista, al secolo Dieudonné M’Bala M’Bala, nega le accuse di antisemitismo o razzismo. Sostiene che la quenelle, il «saluto nazista al contrario» con un braccio teso verso il basso, l’altro piegato a toccare la spalla, è in verità solo un gesto anti-sistema. Ha espresso solidarietà al «fratello» Anelka, sotto inchiesta della Federcalcio inglese per la «quenelle» del dicembre scorso, da cui è scaturita la polemica. Il giocatore francese, che come il suo amico nega ogni sentimento antisemita, rischia una squalifica di almeno cinque turni.