22 Maggio 2023

“L’antisemitismo oggi ha tanti volti, agiamo partendo dalla scuola”

Le linee guida per il contrasto all’antisemitismo sono un presidio di centrale importanza nei diversi ambiti in cui queste vanno a riverberarsi. Tra i più significativi il mondo della scuola, oggetto dallo scorso autunno di una campagna di promozione dei suoi principi su tutto il territorio nazionale.
Di scuola e di impegno contro la diffusione del “discorso d’odio online” si è parlato, al Salone del Libro di Torino, nell’ambito di un momento di confronto organizzato negli spazi del Ministero dell’Istruzione e del Merito cui hanno preso parte la pedagogista Milena Santerini, già coordinatrice nazionale per la lotta contro l’antisemitismo, il vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Giulio Disegni e il ricercatore ed esperto di hate speech Stefano Pasta.
L’antisemitismo, ha evidenziato la professoressa Santerini, non si presenta necessariamente sotto forme “classiche” come quelle del naziskin o di chi sfoggia simboli nazifascisti immediatamente riconoscibili come tali. Può presentarsi infatti anche “per gioco”, “per scherzo”, “banalizzando la Shoah come nel caso del no vax che ostenta una stella gialla” per dire che anche lui è un perseguitato, come al tempo della persecuzione antiebraica sfociata nello sterminio. Una casistica quindi ampia e complessa, che pone una sfida educativa non irrilevante a chi è investito di tale compito. Ai giovani, il messaggio di Santerini, “dobbiamo far capire che atteggiamenti apparentemente innocui sono la base di un odio che può crescere”.
Incentrato sull’odio online l’intervento di Pasta, autore del volume “Razzismi 2.0” che, destinato non soltanto a insegnanti ed educatori, ma anche a operatori sociali, studenti, decisori politici e cittadini, punta a proporre “un nuovo modo di pensare la media education, facendola uscire dal recinto dell’educazione formale per promuoverne l’incontro con la prevenzione e la cittadinanza”. Tra i temi toccati nell’esposizione la forza oggi assunta dalla post-verità. Una narrazione in cui “non contano tanto i fatti, quanto le emozioni”.
Caratteristica dell’antisemitismo contemporaneo, il pensiero del vicepresidente UCEI, “è la sua trasversalità, con un mondo antisemita variegato anche a livello generazionale”. Diverse le sue forme di espressione: “Dall’estremismo di destra all’antigiudaismo cattolico, senza dimenticare alcune narrazioni propugnate anche all’estrema sinistra, ammantate di antisionismo”. Tutte e tre “fomentate dalla rete, un odio che bisogna contrastare”. Agendo anche a livello di denunce formali, “perché il negazionismo è un reato”.
Sono temi, ha proseguito Disegni, che vedono il mondo ebraico in azione con numerose iniziative. Ad esempio nel segno del progetto “I giovani ricordano la Shoah”, in sinergia con il ministero stesso, “che ha proceduto la fondamentale legge sul Giorno della Memoria, senza la quale oggi non si parlerebbe di Shoah”. Mentre tra gli impegni più recenti è stata ricordata la sfida posta dal progetto “Diversi tra eguali”, dedicato all’articolo tre della Costituzione. Una norma fondamentale, “ma spesso disattesa”. Ad essere suggerita inoltre una visita al sito “Scuola e Memoria”, nato come strumento per sensibilizzare e affiancare i giovani. Apprezzamento infine per l’iniziativa della scuola di Palermo, intitolata fino a pochi giorni fa a Vittorio Emanuele III, che ha scelto di rimuovere il nome del re firmatario delle leggi razziste. Un cambio di passo che ha avuto come protagonisti gli studenti stessi.

 

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