Fonte:
www.mosaico-cem.it
Autore:
Paolo Castellano
La Serie A adotta la definizione internazionale di antisemitismo dell’IHRA
Il primo novembre, i dirigenti della Serie A, la massima divisione professionistica del campionato italiano di calcio maschile, hanno comunicato di aver adottato la definizione operativa di antisemitismo dell’IHRA.
Lo si è annunciato durante un incontro istituzionale intitolato Lotta all’antisemitismo nel calcio: accordi europei svoltosi presso la sede della Lega Serie A e promosso dalla Coordinatrice nazionale per la lotta all’antisemitismo Milena Santerini.
Durante l’evento, erano presenti anche l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI) e l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazione (UNAR) dell’Italt. I partecipanti hanno chiesto alle squadre di Serie A di adottare la definizione internazionale di antisemitismo dell’International Holocaust Remembrance Alliance. Inoltre, il mondo calcistico è stato invitato ad accogliere la strategia nazionale italiana sulla lotta all’odio antiebraico.
I rappresentanti della Serie A hanno sottolineato le criticità legislative nel contrastare gli episodi d’odio che si verificano all’interno degli stadi. Tuttavia, la Serie A sarà aperta a future collaborazioni per eliminare questa piaga.
In materia di antisemitismo, la Lega Nazionale Professionisti Serie A ha dichiarato di voler organizzare corsi di formazione per coinvolgere e sensibilizzare maggiormente le società calcistiche: «Condividiamo l’importanza di inserire nel codice etico dei club un regolamento che sia un elemento chiave nel contrastare l’antisemitismo, ed elaboreremo un memorandum d’intesa dedicato al contrasto di pregiudizi, incitazione all’odio ed espressioni di violenza».
Come riporta European Jewish Congress, hanno preso parte all’evento anche il presidente della Lega Serie A Paolo Dal Pino, il consigliere indipendente del governo britannico sull’antisemitismo Lord John Mann, il segretario generale dell’UCEI Uriel Perugia, la responsabile eventi del Memoriale della Shoah di Milano Talia Bidussa, la giornalista Paola Severini e i rappresentanti di Unar.