Fonte:
Corriere della Sera
Autore:
Marco Cremonesi
Immigrazione e vaccini, due frasi accendono il voto
«La razza bianca rischia di sparire»
Fontana sotto accusa per le parole choc
MILANO «Dobbiamo decidere se la nostra etnia, la nostra razza bianca, la nostra società devono continuare a esistere o se devono essere cancellate». Attilio Fontana parla agli ascoltatori di Radio Padania. II candidato presidente del centrodestra lombardo argomenta sul contrasto all’immigrazione. Poi, gli esce la frase incriminata: parla, appunto, di «razza bianca» e del rischio di «sostituzione etnica». Fontana parla domenica mattina, ma il contenuto del suo discorso alla radio leghista si diffonde ieri grazie al blogger Daniele Sensi. E le reazioni montano come un’onda. Non solo dal mondo politico, la presidente della Comunità ebraica romana, Ruth Dureghello, su Twitter è sciabolante: «E concepibile nel 2018 dover ribadire agli ignoranti che non esiste una razza bianca da difendere, a ottanta anni dalla promulgazione delle leggi razziali?». Fontana corregge il tiro, spiega che si è trattato «soltanto di un lapsus. Un errore espressivo. Intendevo dire che dobbiamo riorganizzare un’accoglienza diversa che rispetti la nostra storia e la nostra società». Poi, interviene Matteo Salvini: «Il colore della pelle non c’entra niente». Però, rilancia: «Al governo normeremo ogni presenza islamica nel Paese. Esattamente come in tempi non sospetti ha sostenuto Oriana Fallaci, siamo sotto attacco, sono a rischio la nostra cultura, società, tradizioni, modo di vivere». E ancora: «C’è un pericolo molto reale: secoli di storia che rischiano di sparire se prende il sopravvento l’islamizzazione finora sottovalutata». Matteo Renzi non lascia cadere la palla: «Altro che farneticanti dichiarazioni sulla “razza bianca” — scrive il segretario pd — : il derby tra rancore e speranza è la vera sfida che caratterizzerà il 4 marzo, in Lombardia come nel resto del Paese». Luigi Di Maio, il candidato premier a 5 Stelle, sceglie l’ironia: «Berlusconi dice che noi siamo peggio dei post comunisti del 94. Che loro sarebbero i moderati e noi gli estremisti. Ma dopo la frase detta da Fontana siamo sicuri che siano loro i moderati? Se è così, io sono Ghandi… Neanche Salvini era arrivato a tanto». Giorgio Gori, l’antagonista di Fontana per la guida della Lombardia, scrive: «C’è chi parla di forconi e razza bianca. Noi parliamo di formazione, lavoro, crescita, Europa. Scegliete voi. Fare Meglio si deve, senza isterismi e demagogia». La dichiarazione dell’uomo del centrodestra spinge il Pd a rivolgersi a Leu, che in Lombardia ha scelto di non sostenere Gori. Lo fa, ad esempio, Emanuele Piano: «Per i signori a sinistra che pensano che il futuro della Lombardia sia giusto affidarlo alle divisioni nel centrosinistra. Bravi compagni continuiamo così… ». Tra gli alleati, accorre in aiuto Paolo Romani: «Attilio Fontana è un politico moderato, preparato e non superficiale — dice il capogruppo di Forza Italia al Senato —. La frase, assolutamente infelice, è sicuramente frutto di un incidente a cui ha già rimediato».