13 Dicembre 2024

La Presidente UCEI Noemi Di Segni e il Presidente CER Victor Fadlun criticano le motivazioni dello sciopero dei trasporti

Fonte:

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Autore:

Noemi Di Segni, Victor Fadlun

” Lo sciopero è un momento di rivendicazione salariale e sindacale non strumentalizzazione politica e distorsione”

Noemi Di Segni (Ucei) – ” Lo sciopero è un momento di rivendicazione salariale e sindacale non strumentalizzazione politica e distorsione”
” Leggiamo attoniti tra le motivazioni dello sciopero indetto per oggi e avallate anche dal Tar quella di esprimersi “contro il crescente coinvolgimento dell’Italia nei teatri di guerra tanto ad est quanto nel sostegno al genocida governo israeliano”, trasformando cosi anche questo momento di rivendicazione salariale/sindacale in uno spazio prettamente prestato alla strumentalizzazione politica e alla distorsione che semina odio. In altre parole, il concetto è questo: va di moda il binomio Israele-genocidio e attrae attenzione? Usiamolo anche come sindacati per qualsiasi pretesa. E non importa che in altre parti del Medioriente e del mondo si è visto l’orrore proprio in questi giorni. Continuiamo ad insistere non solo per stigmatizzare l’abuso divenuto abitudine dei diritti costituzionali e dei fondamentali strumenti di tutela dei diritti dei lavoratori, per di più attraverso un’azienda municipalizzata, ma anche sul diritto di Israele di difendersi e favorire negoziati in corso sostenendoli anziché frenarli con slogan e sentenze cieche di quanto realmente avviene e le minacce presenti anche nelle nostre democrazie europee. Insomma, se da cittadini comprendiamo le ragioni di uno sciopero pur con tutti i disagi, da cittadini di questo paese ribadiamo che uno sciopero non è una piazza dalla quale si annunciano slogan di odio e distorsione”. Così Noemi Di Segni presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. (Noemi Di Segni)

Sgomento e sconcerto. Non ci sono altre parole per descrivere quello che proviamo leggendo che tra le motivazioni dello sciopero indetto dall’Unione sindacale di base c’è il sostegno dell’Italia al “genocida governo israeliano”. Purtroppo, siamo di fronte all’emergere di un sentimento di odio verso Israele che prescinde da qualsiasi ragionevole contesto, e che non può avere altra spiegazione se non l’urgenza di esprimere – anche fuori luogo – un antisemitismo che cova da sempre. Che non è mai stato debellato. Il nostro compito è non restare in silenzio e denunciarlo. Sempre e comunque. (Victor Fadlun)