Fonte:
ADNKronos
Iran: vignette satiriche su Olocausto, sfida a libertà espressione occidente
È la risposta alle parodie di Maometto pubblicate su media europei
Teheran Oltre 893 vignette satiriche sull’Olocausto realizzate da disegnatori provenienti da più di 50 Paesi. Questi i numeri dell’International Holocaust Cartoon Contest, la cui seconda edizione si aprirà i primi di maggio a Teheran. L’obiettivo del concorso sembra essere quello di provocare la sensibilità occidentale sugli orrori dell’Olocausto, ovvero più di sei milioni di ebrei uccisi dal regime nazista, ma che secondo alcuni iraniani non è altro che propaganda. Ma si tratta anche della volontà di rispondere, sullo stesso tono, alle vignette satiriche sul Profeta Maometto pubblicate negli ultimi anni da diversi giornali europei. «Il concorso e la mostra intendono svelare il doppio standard adottato dall’Occidente rispetto alla libertà di espressione che permette atti satirici contro l’Islam», riporta l’agenzia di stampa Fars. Il tema della mostra/concorso di quest’anno pone una domanda di riflessione: «se l’Occidente afferma che la libertà di parola non ha confini, perché non ha lasciato che gli storici e gli esperti potessero condurre ricerche corrette sull’Olocausto?». Nel primo concorso, tenutosi nel 2006, dominava invece la negazione dell’Olocausto, oltre che le condizioni di vita dei palestinesi sotto l’occupazione di Israele. Allora la vignetta che vinse, disegnata dal marocchino Derkaoui Abdellah, rappresentava Israele mentre realizzava una barriera di separazione intorno alla Cupola della moschea della Roccia a Gerusalemme. Quella barriera, in bianco e nero, riportava le immagini di un campo di concentramento nazista. Lo scorso febbraio l’ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite, Ron Prosor, aveva stroncato l’evento iraniano. «Ridicolizza uno degli eventi più bui della storia umana e svilisce la morte di milioni di ebrei che sono stati assassinati – aveva detto – Gli orrori dell’Olocausto sono ancora freschi nella memoria collettiva». L’ex presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad ha fatto della negazione dell’Olocausto un tema chiave della sua retorica anti-israeliana, ma il suo successore, Hassan Rohani, ha fatto marcia indietro. In un’intervista con i media stranieri poco dopo la sua ascesa al potere, Rohani ha descritto l’Olocausto come «riprovevole e condannabile».