28 Giugno 2024

Intervista al presidente della Comunità ebraica di Roma Fadlun sulle dichiarazioni antisemite di militanti di Gioventù nazionale

Fonte:

La Repubblica

Autore:

Gabriella Cerami

“Troppo odio la premier deve dichiararsi antifascista”

ROMA — «Il fascismo in Fratelli d’Italia va condannato, ma l’antisemitismo è ovunque». Il presidente della Comunità ebraica di Roma, Victor Fadlun, chiede provvedimenti «tempestivi ed esemplari» nei confronti dei militanti della Gioventù nazionale che, ripresi da una telecamera nascosta di Fanpage, cantavano inni a Mussolini, pronunciavano insulti antisemiti, anche rivolti alla senatrice FdI Ester Mieli, e intonavano cori nazisti. Quindi, dice, «sarebbe importante se Giorgia Meloni si definisse antifascista».

Presidente Fadlun, cosa prova vedendo queste scene?

«Dal 7 ottobre in poi non mi stupisco più di nulla, ma non smetto più di indignarmi. In questi mesi abbiamo visto un ritorno e una recrudescenza dell’antisemitismo in tutte le forme, dagli antichi cliché razzisti alle nuove parole d’ordine. Rivedere nelle piazze e nei video di Fanpage i gesti e le parole dell’odio antiebraico, i sarcasmi e il disprezzo che sono di per sé una forma di violenza e possono preludere a ben altro, è qualcosa che fa molto male».

Flaminia Pace, presidente di Gioventù nazionale linciano, ed Elisa Segnini, capo segreteria della deputata Ylenja Lucaselli, hanno lasciato gli incarichi. Ma non sono arrivate delle scuse.

«Mi auguro che siano mele marce, ma devono essere condannate, e vanno presi i provvedimenti tempestivi ed esemplari che sono stati annunciati».

E’ possibile che il partito di maggioranza esprima questa cultura?

«Mi auguro proprio che non sia il partito di maggioranza in sé a esprimere questa cultura, ma un gruppo di nostalgici che devono essere immediatamente isolati. Non dimentico che proprio dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e dai ministri degli Interni, della Difesa, della Cultura e altri ci arrivano ogni giorno prove concrete di vicinanza. Sarebbe inaccettabile e anche paradossale che fossero tollerati all’interno di FdI odio e discriminazione antiebraica».

I provvedimenti presi dal partito nei confronti di chi ha pronunciato frasi antisemite, sono sufficienti?

«Mi aspetto certamente una condanna chiara e totale, che peraltro mi pare già espressa da molti esponenti della maggioranza e dell’opposizione. E mi aspetto che gli antisemiti non abbiano ospitalità in alcun partito. Temo che se Fanpage andasse a svolgere il suo meritevole lavoro in altre insospettabili direzioni, troverebbe materiale per nuove puntate del suo reportage. Noi siamo sottoposti a uno stillicidio di gesti antiebraici e manifestazioni di odio ogni giorno».

Teme che in Fratelli d’Italia ci siano state prese di distanza solo verbali?

«Non giova a nessuno fare il processo alle intenzioni, non è nel mio stile. Se certe prese di distanza non sono sufficientemente forti o tradiscono un imbarazzo che affonda le radici in una cultura fascista, mai scomparsa del tutto, devo però anche segnalare il tentativo di strumentalizzare noi ebrei che arriva da molte parti. Sia chiaro a tutti: la Comunità ebraica di Roma non è iscritta a nessun partito se non a quello della lotta all’intolleranza e all’antisemitismo, di destra di sinistra o anche di centro».

Dovrebbe parlare la premier Giorgia Meloni? SI deve dire finalmente antifascista?

«Ricordo quando Giorgia Meloni disse che “le Leggi Razziali del 1938 hanno segnato la nostra storia per sempre, una macchia indelebile, un’infamia che avvenne nel silenzio di troppi”. E anche in seguito ha condannato il fascismo. Certo, sarebbe importante che avesse il coraggio di sottolineare questi concetti definendosi antifascista. Al tempo stesso, devo dire che ultimamente vedo anche tra gli `antifascisti’ un po’ troppi antisemiti. Le parole ingannano. Io guardo alla sostanza».