Fonte:
la Padania
Autore:
Giovanni Polli
Blondet: «Lega-Le Pen, scacco matto agli eurocrati»
Parla il giornalista da sempre
osservatore criticissimo
dei poteri che governano l’Occidente
«Si sono trasformate le elezioni europee in una sorta di referendum pro o contro Renzi. Ma la posta in palio è di tutt’altro genere». Il giornalista e scrittore Maurizio Blondet, oggi direttore della testata online effedieffe.com, da sempre osservatore criticissimo dei poteri che governano la geopolitica occidentale attuale, racconta in questo colloquio con la Padania quali siano le vere questioni sul piatto. «Partiamo dal cosiddetto “Patto transatlantico per il commercio”, di cui nessun mezzo di informazione parla, e che è rovinoso per la stessa nostra salute».
Di che cosa si tratta? .
«Se in Europa esistono regolamentazioni contro gli 0gm, sementi geneticamente modificate, distribuite in particolare dalla multinazionale Monsanto, con il patto Transatlantico la Monsanto potrà chiamare in giudizio l’Italia – Che, vietando gli 0gm, danneggia il business della multinazionale. E il tribunale internazionale, che sarà soprattutto un tribunale americano costituito da esponenti delle grandi multinazionali, condannerà l’Italia a pagare miliardi. Bisogna assolutamente che gli italiani capiscano quello che c’è in ballo, e mandino in Europa gente che si opponga a questo stato di cose. Il patto Transatlantico è trattato in segreto dal presidente della Commissione Ue Barroso con le multinazionali americane».
Ma è tutto il sistema che fa capo non più al capitale produttivo ma alla finanza che sta consegnando i nostri diritti nelle mani delle oligarchie. .
«La cosa è pericolosa. Barroso, che tratta in segreto, vuole diventare il segretario generale dell’Onu. E tende quindi a fare agli americani favori che possono essere decisivi per questa poltrona. E noi stiamo facendo tutto quello che ci ordinano gli americani, rovinandoci i rapporti con tutti. Anche con Putin. Ma a noi che cosa può importare delle guerre americane?»
Fa anche specie il fatto che la Ue si “spaventi” per le forze che definisce “populiste e xenofobe” quando in Ucraina l’Occidente non ha esitato ad allearsi anche con i neonazisti veri pur di portare a termine il golpe di Kiev…
«Infatti. Due pesi e due misure. Ma almeno ci fossero strategie precise. Invece fanno esattamente quello che dicono di fare gli americani ma senza pensare un momento alle convenienze. Sull’Ucraina l’errore di Barroso, Van Rompuy, Rasmussen è stato quello di permettere che l’Ucraina diventasse la punta armata della Nato direttamente a confine con la Russia. Putin avrebbe anche permesso che Kiev si avvicinasse alla Ue, ma non certo che ospitasse basi Nato. Era una richiesta anche piuttosto sensata. Ma il Parlamento europeo già conta poco. Se poi ci mandiamo anche gente che non capisce i giochi in corso… Loro adesso hanno una grande paura che vincano i cosiddetti “populisti”. Il Movimento Cinquestelle manderà molti europarlamentari. Mi auguro che abbiano più testa di quanta ne ha Grillo. Che non ha una linea politica. Molto importante invece che la Lega superi lo sbarramento. Magari non darei il voto alla Lega perché governi l’Italia. Ma do il voto alla Lega per l’Europa».
Che cosa pensa dell’accordo con Marine Le Pen?
«Molto importante che due partiti di due Paesi europei si uniscano in un progetto comune. È un grande merito. Devono vincere, altrimenti si immagini il coro dei media ufficiali, che griderebbero alla vittoria degli europeisti. Molto importante che le elezioni europee non siano viste come un referendum pro o contro Renzi ma come un mezzo per evitare le trappole che ci stanno architettando questi veri e propri mascalzoni».
In molti Stati europei le forze anti euro sono in grande crescita. Una speranza per sconfiggere questo mostro.
«È una cosa molto importante. Magari qualcuno avrà ancora la pregiudiziale contro la Le Pen, ma io spero al contrario che si arrivi a un accordo più vasto possibile. Mi auguro che anche Nigel Farage, dell’Ukip, prenda in Gran Bretagna un sacco di voti. Potrebbe anche lui diventare un leader».
Secondo lei, la consapevolezza degli europei su quello che ci stanno combinando sulla testa è in crescita? .
«Chi ha in mano le televisioni e i grandi giornali non dà una riga su quello che accade davvero. Nessuno dice nulla del patto Transatlantico di cui parlavamo prima. Ciononostante, quelli che vogliono uscire dall’euro sono aumentati molto. Con questa crisi che avanza la gente si sta spaventando davvero. Quando c’era la lira non c’erano tutti questi disoccupati».
Vi sono poi Stati come l’Ungheria, in crescita come Pil e come occupazione grazie alle politiche di Orban, che si è ripreso la banca nazionale e ha mandato a spasso il Fmi… .
«Gli italiani non sono un popolo, sono divisi. Anziché unirsi, pensano ciascuno per sé. E nessuno dice nulla. Non si è creata l’idea che siamo in una guerra, e che occorre attrezzarsi e smettere di litigare quando si è invasi dal nemico».