Fonte:
Repubblica
Autore:
Tonia Mastrobuoni
Klein “In Germania antisemitismo alimentato dalle parole di Erdogan Puniremo chi commette reati”
Gli autori degli attacchi alle sinagoghe provengono principalmente dall’ambiente islamista e arabo
Berlino — Da giorni, centinaia di persone stanno scendendo in piazza in Germania per manifestare contro Israele. Ma lo fanno urlando «ebrei di merda», tirando pietre contro sinagoghe, bruciando bandiere israeliane. Per Felix Klein, sottosegretario all’Interno e responsabile per la lotta contro l’antisemitismo, non si tratta di legittime proteste contro Netanyahu, ma di manifestazioni di odio contro gli ebrei organizzate da «ambienti islamisti e arabi». Alimentati anche, nel Paese in cui vive la più grande comunità turca al mondo, dalla presa di posizione di Erdogan contro Tel Aviv.
Klein, cosa pensa delle manifestazioni contro Israele di questi giorni?
«Questo odio sfrenato è spaventoso. E in alcuni casi sono stati commessi anche dei reati. È una situazione che ricorda quella del 2014, quando esplose una tensione simile tra Israele e la Striscia di Gaza. Allora ci furono manifestazioni e rivolte con slogan anti-israeliani. Ma anche inviti a gasare gli ebrei. Che una cosa del genere venisse urlata nelle strade tedesche dopo il 1945, è qualcosa che nessuno avrebbe ritenuto possibile. Anche allora sono state bruciate bandiere israeliane. Per questo ho chiesto, appena insediato come Responsabile alla lotta contro l’antisemitismo, che dare fuoco alle bandiere fosse considerato un reato penale. Dall’anno scorso quella norma è legge e la polizia pub intervenire, nel caso».
Ma la polizia non lo ha fatto in varie occasioni, negli ultimi giorni.
«È vero. E non va bene. Anche se penso che la polizia possa averlo fatto per evitare un’ulteriore escalation». Che lei sappia chi è che sta manifestando, gridando “ebrei di merda”, bruciando le bandiere israeliane e attaccando le sinagoghe? Sono neonazisti? «Per quanto ne so, gli autori provengono principalmente dall’ambiente islamista e arabo. Saranno i servizi segreti interni a chiarire se ci siano dietro organizzazioni pericolose. Non sappiamo ancora quanto queste proteste siano pilotate. Ma ciò che è abbastanza chiaro è che le associazioni musulmane dovrebbero condannare questo antisemitismo».
Non l’hanno ancora fatto?
«Per quanto ne so, non ancora. Mi aspetto che dicano chiaramente che il dissenso non pub essere espresso in questa forma, con roghi di bandiere israeliane e insulti contro gli ebrei. Quando si lanciano pietre contro le sinagoghe, è antisemitismo».
La dichiarazione di Erdogan contro Israele (dobbiamo dargli «una lezione») può aver influenzato le piazze?
«Nella mia opinione sì, penso che Erdogan le abbia influenzate. In alcune delle manifestazioni sono spuntate anche bandiere turche. Credo che la presa di posizione di Erdogan sia caduta su un terreno molto problematico. E l’influenza di Erdogan su alcune parti della comunità turca in Germania è ben nota. Ed è naturale che cib abbia delle conseguenze».
Pensa che la situazione possa peggiorare?
«Se la situazione a Gaza si aggrava, gli attacchi in Germania potrebbero aumentare. L’esperienza del 2014 lo dimostra. D’altra parte, la polizia e la magistratura sono in grado di affrontare meglio questi incidenti. E hanno rafforzato le misure di sicurezza intorno alle istituzioni ebraiche».
Dov’è il confine tra le proteste legittime contro il governo israeliano e l’antisemitismo?
«L’equiparazione degli ebrei in Germania e Israele è già, di per sé, un esempio di antisemitismo. Incolpare gli ebrei e le loro istituzioni, come le sinagoghe o le scuole, per ciò che il governo israeliano sta facendo, è di per sé antisemita. Come se i cittadini tedeschi potessero influenzare in alcun modo il governo Netanyahu».