Fonte:
Avvenire
«Odio contro Liliana Segre»: 20 indagati
Contestata la diffamazione online, con l’aggravante di discriminazioni etniche, razziali o religiose
Milano Venti persone sono state indagate dai carabinieri del comando provinciale di Milano per li insulti antisemiti alla senatrice a vita Liliana Segre. L’inchiesta è stata avviata lo scorso dicembre con denuncia del presentata dall’avvocato della senatrice a vita Vincenzo Saponara alla Sezione indagini telematiche del Nucleo investigativo carabinieri di Milano, e riguarda le ingiurie ricevute online tra ottobre e dicembre 2022. «Sono la donna più anziana d’Europa con la scorta perché ogni giorno ricevo minacce. Per lungo tempo ho sempre scelto il silenzio su quelli che mi insultano, adesso ho cambiato. Adesso chi si firma lo denuncio» aveva avvertito Liliana Segre lo scorso novembre in un incontro pubblico a Milano. «Ma poi – aveva sottolineato ironicamente – il cattivo gusto di queste persone che mi augurano la morte: ho 92 anni, aspetta un attimo no?». Le indagini sono state condotte dalla sezione diretta dal capitano Gianluca Bellotti. 11 reato contestato è diffamazione a mezzo web, con l’aggravante della discriminazione etnica, razziale o religiosa. L’inchiesta aperta in procura di Milano dal pm Nicola Rosato è per diffamazione aggravata, non per minacce. I messaggi inseriti nel fascicolo (alcuni di essi commenti di risposta a Segre contro la sua posizione favorevole ai vaccini anti-Covid) non includerebbero minacce dirette alla persona, ma esprimerebbero odio di natura diffamatoria e di contenuto antisemita. Tra i venti presunti odiatori del web c’è un po’ di tutto: assicuratori, agenti di commercio, impiegati, disoccupati, un cuoco famoso in tv (Chef Rubio, alias di Gariele Rubini), un mediatore creditizio, un oncologo, un altro medico e un’infermiera. Segre era stata insultata sia per le sue posizioni a sostegno dell’Ucraina, attirandosi l’odio dei filorussi, che per quelle a favore della campagna vaccinale, che l’avevano esposta invece agli attacchi degli haters no-vax. «Mi accusano di colpe terribili verso la società e non più tardi di ieri mi è arrivata una maledizione così forte, firmata, per cui una volta tanto farò causa a questa persona» aveva dichiarato, a proposito di questi ultimi. Segre era stata attaccata anche sul fronte anti-israeliano, in particolare da Chef Rubio: «Volevo informare la mafia sionista che mi perseguita ormai da quasi dieci anni che qui a Frascati ancora non è arrivato nulla, quindi mi fa piacere sapere che tutti i sionisti grazie alla loro rete capillare siano arrivati a saperlo ancora prima del sottoscritto», aveva scritto lo chef su Twitter all’indomani della pubblicazione della denuncia della senatrice a vita. Gli indagati hanno tra i 21 e i 74 anni (la maggior parte di loro è nella fascia tra i 50 e i 60 anni) e la loro provenienza geografica è eterogenea. Incrociando dati anagrafici, monitoraggio dei social e ID del provider è risultato che gli indagati provengono da diverse regioni italiane. Quattro di loro sono calabresi, tre veneti, tre piemontesi e tre laziali. Uno è di Milano. Tre sono donne. Nessuno risulta appartenere a organizzazioni terroristiche. C’è un 47enne di Pietrasanta che ha un precedente del 2014 per manifestazione a favore del disciolto partito fascista: era stato denunciato per aver fatto il saluto romano durante una manifestazione. di Simone Marcer