Fonte:
la Repubblica edizione di Milano
Autore:
Franco Vanni
“Saluti usuali del partito fascista” Indagine chiusa per la Capotosti
Riorganizzazione del disciolto partito fascista” e “manifestazioni usuali al disciolto partito fascista”. Sono i reati per cui sono indagati dieci militanti di destra che lo scorso 29 aprile presero parte al corteo in memoria di Sergio Ramelli, Enrico Pedenovi e Carlo Borsani. Gli indagati avrebbero messo in scena «la “chiamata del presente”, avrebbero più volte fatto il saluto romano e avrebbero esposto bandiere con croci celtiche», come si legge nell’avviso di chiusura indagini notificato dal pubblico ministero Piero Basilone, un atto che di norma precede la richiesta di rinvio a giudizio. Fra gli indagati c’è anche Roberta Capotosti, ai tempi consigliere provinciale per Fratelli d’Italia. A difenderla nell’eventuale processo sarà l’avvocato Ignazio La Russa: «Il “presente” in memoria dei caduti non è un saluto fascista, ma un gesto di umanità proprio di ogni esercito. Anche papa Francesco lo scorso settembre, in visita al sacrario di Redipuglia, ha tenuto messa di fronte alla scritta “presente”». A fine mese, intanto, si terrà il processo nei confronti di sedici militanti che parteciparono alla giornata di commemorazione nel 2013. I reati di cui sono chiamati a rispondere sono i medesimi.