14 Febbraio 2014

In appello ridotte le condanne ai neonazisti di Stormfront Italia

Fonte:

Il Messaggero edizione di Roma

Autore:

Adelaide Pierucci

Condanne ridotte in appello ai 4 neonazisti di Stormfront

LA SENTENZA

Confermate, con un lieve sconto di pena, le condanne per i promotori di Stormfront, il sito neonazista utilizzato per proclami contro ebrei, stranieri, omosessuali. La seconda sezione della Corte d’Appello, accogliendo le richieste del procuratore generale Otello Lupacchini, ha condannato a 2 anni e mezzo di carcere Daniele Scarpino, ritenuto l’ideologo del gruppo (in primo grado aveva avuto 3 anni) e a 2 anni e 2 mesi ciascuno Diego Masi, Luca Ciampaglia e Mirko Viola (prima condannati con pene dai 2 anni e mezzo e i 2 anni e 8 mesi di reclusione). La sentenza ha ribadito quanto emerso dai primi passi dell’inchiesta coordinata dal pm Luca Tescaroli: i promotori di Stormfront avevano dato vita a un’associazione a delinquere di stampo neonazista, con basi in tutte le principali città italiane, con il rischio che gli iscritti avrebbero potuto passare dal web alla realtà, anche con azioni violente contro gli immigrati. «Volevano fare cultura», ha provato a spiegare il legale di Scarpino, specificando che «le 197 telefonate intercorse tra gli indagati, essendo criptiche» non avrebbero confermato le accuse. Una tesi non condivisa dalla Corte. «Questa sentenza», ha spiegato uno dei legali di parte civile, Daniele Stoppello, «sigilla un principio cardine: la diffusione di interpretazioni alternative e deliranti a fatti drammatici come la Shoah non può essere contrabbandata come mera libertà di espressione. Rivendicare in privato un’idea è una cosa, mentre renderla manifesta al fine di convincere gli altri della sua veridicità è cosa ben diversa». Soddisfazione è stata espressa dalla comunità ebraica: «E’ stato sancito il principio per cui la Rete non è il luogo delle impunità ma è il luogo delle responsabilità».