15 Ottobre 2013

Il sacerdote tradizionalista don Abrahamowicz reciterà una messa per Erich Priebke

Fonte:

Corriere del Veneto

Autore:

Angiola Petronio

Abrahamowicz, messa per Priebke

Il sacerdote tradizionalista pronto a onorare l’ex SS. E a Radio24 finisce in rissa (verbale) con Parenzo

VERONA – «Capitano» o «boia». La bilancia veneta di Erich Priebke non ha quasi bisogno di aghi. Perchè è il primo dei piatti, quello che pesa di più. Con don Floriano Abrahamowitcz e un gruppo di tradizionalisti cattolici veronesi, in partenza verso qualsivoglia tra i «campi elisi» per l’ufficiale delle Ss condannato per l’eccidio delle Fosse Ardeatine. Con un avvocato veronese, fedele a se stesso e al busto di Mussolini che da sempre fregia il suo studio e la sua ideologia, che ricopriva – visto che ieri sono arrivate le sue dimissioni – l’incarico di «membro dell’organismo di vigilanza» di Agms Distribuzione. Ramo secondario dell’azienda, ex municipalizzata, che si occupa di energia.

Quel Roberto Bussinello che l’altro giorno alla morte di Priebke sul suo profilo facebook ha pubblicato il suo personale necrologio. «Un vecchio soldato di 100 anni, sconfitto nel 1945 da capitalismo e comunismo alleati, sta ancora terrorizzando chiesa e stato. Capitano non è importante chi ti fa il funerale e dove sarai sepolto, tu vivrai sempre nel cuore di chi sogna e di chi lotta. Il nostro onore si chiama fedeltà». Il bailamme è scoppiato nel tempo fulmineo di internet. A scatenarlo i due consiglieri comunali del Pd, Michele Bertucco e Damiano Fermo. «La presa di posizione di Bussinello è incompatibile con i valori della Costituzione e con i valori che dovrebbero ispirare l’azione di un’azienda posseduta al 100% dal Comune di Verona». Giro di posta con la risposta di Tosi, che ha smentito che Bussinello sia un suo «uomo», ricordando la sua candidatura «contro», come sindaco alle passate elezioni comunali, nelle fila di Forza Nuova: «Il suo incarico consulenziale di carattere professionale – ha precisato Tosi – nell’organismo di vigilanza in un ente di secondo grado come Agsm Distribuzione non è stato deciso dal Comune di Verona e comunque proporremo che gli siano chieste le dimissioni dall’incarico stesso. Per come la vediamo noi il “boia delle Fosse Ardeatine” non deve avere esequie in Italia e neppure trovarvi sepoltura».

Dimissioni che Bussinello aveva detto di aver già presentato, ma per un motivo politico e non legato alle vicende internettiane di Priebke. «Non ho inteso aderire alla fondazione di Flavio Tosi, per ragioni politiche assolutamente personali, non essendo io di centro destra, ma di destra». Dimissioni che, effettivamente, sono arrivate ieri sera. Intanto le esequie in Italia Priebke non solo le avrà, ma a proporsi di celebrarle e di parteciparvi – tanto che stamattina partiranno per qualsivoglia destinazione – sono i tradizionalisti cattolici, con in prima linea don Floriano Abrahamowicz che comunque, via streaming, una messa per il «capitano» la reciterà. «Lo scandalo – ha commentato il prete tradizionalista – non è quanto successo a Lampedusa, ma che non si celebrino i funerali di quest’uomo. E appena mi sono dimostrato disponibile a celebrarne i funerali, la curia romana ha cercato una soluzione…». E ieri sera don Abrahamowitcz ha detto la sua a «La zanzara» su Radio 24 in tema di camere a gas, «serve un’indagine scientifica», sull’Olocausto – «l’unico perfetto è stato quello di Gesù Cristo. Quella degli ebrei è stata una strage» – sulle Fosse Ardeatine, «i terroristi veri furono quelli di via Rasella», che hanno scatenato le reazioni di uno dei conduttori, David Parenzo, che non ha risparmiato epiteti per il sacerdote, invocando la legge Mancino. Don Abrahamowicz ha già annunciato querela.

E non mancheranno di sollevare polemiche anche i pensieri di Massimo Cacciari, quel filosofo considerato «compagno», che ieri sulla faccenda della sepoltura o meno a Roma del «boia delle Ardeatine» ha commentato che se «Fossi al posto del Comune (di Roma, ndr) non avrei dubbi: un posto va trovato o vogliamo dare le spoglie in pasto agli avvoltoi?». Perchè alla fine la vicenda di Priebke insegna a tutti che la ragione storica e politica, ma anche quella umana di 335 morti, la vince sulla pietas. E a Verona nei giorni scorsi, le scritte sui muri, quelli di mattoni,ma anche quelli virtuali, che ricordavano il «capitano», non sono mancate. come è accaduto a Follina, nel Trevigiano, dove su un guard-rail ieri è stato trovato un lenzuolo bianco penzolante con la scritta nera «Onore al camerata Erich Priebke».