9 Ottobre 2024

Il Rabbino capo di Torino Ariel Finzi commenta il corteo pro pal del 7 ottobre

Fonte:

Corriere della Sera edizione di Torino

Autore:

Massimo Massenzio

Polemiche dopo il corteo «Chi inneggia al 7 ottobre legittima crimini e orrori»

Il rabbino Finzi: «Cieco antisemitismo, spero paghino i danni»

Video, fotografie della Scientifica e filmati delle telecamere di videosorveglianza. Gli investigatori della Digos stanno scandagliando tutte le immagini del corteo pro Palestina del 7 ottobre per identificare i responsabili dei lanci di petardi, bombe carta e uova che hanno ferito tre poliziotti e un operatore televisivo. La manifestazione non era stata «preannunciata» e la questura aveva prescritto agli organizzatori lo svolgimento «in altra data» e «in forma statica». Invece quasi 1.500 persone, fra antagonisti, collettivi studenteschi, rappresentanze politiche (Rifondazione Comunista e Potere al Popolo) e sindacali (Usb) e centinaia di semplici cittadini, hanno sfilato per le vie del centro in solidarietà con «i martiri del genocidio in atto» e «in supporto della resistenza, soprattutto armata, dei popoli oppressi». Parole che, unite alle bandiere israeliane bruciate e ai danneggiamenti, hanno suscitato molte polemiche. «Il 7 ottobre sono stati perpetrati crimini contro l’umanità Sono state violentate donne e uccisi bambini — commenta il rabbino capo di Torino, Ariel Finzi —. Non è stato lo sfogo di pochi folli, ma una strategia politica, militare e psicologica. È evidente che l’obiettivo di Hamas sia quello di ripeterla. Manifestare in questa data è inaccettabile. Ci hanno sconcertato le associazioni femministe, che da un anno continuano a tacere di fronte alla violenza sulle donne ebree. Chi equipara il 7 ottobre alla resistenza dovrebbe studiare la storia». Il rabbino Finzi parla di antisemitismo dilagante: «Iran, Yemen, Hezbollah e Houti non hanno una contesa territoriale con Israele come i Palestinesi. Faccio fatica a credere che uccidano civili per solidarietà. Lo fanno per bieco antisemitismo. Come può il mondo civile sostenerli?». Finzi si è anche soffermato sul rogo conclusivo: «Spero che chi lo ha acceso paghi le conseguenze». Non si sono fatte attendere neppure le reazioni da parte dei sindacati di polizia: «Quello che è successo è inaccettabile — attacca Eugenio Bravo ( Siulp) —. I poliziotti sono stati presi di mira con uova, ortaggi e, in maniera vile e premeditata, con bombe carta. Una di queste ha mandato tre agenti all’ospedale, di cui uno in condizioni gravi. Il repertorio è sempre lo stesso: muri imbrattati, mezzi pubblici danneggiati e poliziotti feriti, costretti a subire in silenzio». Per Pietro Di Lorenzo (Siap) si tratta sempre dei soliti volti: «Ancora una volta abbiamo avuto la dimostrazione di come queste manifestazioni siano l’occasione, per i soliti personaggi dell’area antagonista per esercitare violenza. E i violenti devono essere espulsi dalle piazze. II fronte delle manifestazioni “propal” sta diventando preoccupante, complice il colpevole silenzio di una parte della politica». Enzo Letizia (Funzionari di polizia) ha espresso solidarietà anche ai giornalisti bersagliati dal lancio di uova: «Sono gli occhi e le orecchie della democrazia e la loro sicurezza deve essere garantita».

Photo Credits: Corriere della Sera edizione di Torino