27 Gennaio 2025

Il murale a Milano di aleXsando Palombo che celebra l’80° anniversario della liberazione di Auschwitz

«Halt! Stoj!» fermati! E’ il potente monito contro l’antisemitismo apparso questa mattina sui muri di Milano nella nuova opera dell’artista aleXsandro Palombo che commemora l’ottantesimo anniversario della liberazione di Auschwitz-Birkenau attraverso la Pop Art e il suo rivoluzionario stile Simpsons-NEVER Again che si esprime con il linguaggio semplice ed universale dei fumetti.

L’ultimo murale di aleXsando Palombo a Milano

Palombo celebra alcuni degli ultimi grandi testimoni italiani della Shoah sopravvissuti ad Auschwitz, Liliana Segre, Sami Modiano ed Edith Bruck, immortalati insieme a Papa Francesco in versione Simpson. L’artista sente l’urgenza di rispondere alla triste attualità con una potente opera di sensibilizzazione contro l’antisemitismo e la negazione dell’Olocausto.

aleXsando Palombo
aleXsando Palombo

Il murale commemora l’ottantesimo anniversario della liberazione di Auschwitz, ma si chiede anche se il calvario sia finito. Lavorando nel suo innovativo stile Simpsons-NEVER AGAIN, Palombo immortala tre sopravvissuti italiani ai campi di concentramento.

L’artista mette in posa i sopravvissuti in modo austero, collocandoli sotto una rappresentazione del cancello principale di Auschwitz. I loro sguardi e le loro posture indicano fastidio. Indossando uniformi da detenuto e giubbotti antiproiettile, agli spettatori si ricorda che i sopravvissuti all’Olocausto rimangono prigionieri dell’antisemitismo.

aleXsando Palombo
aleXsando Palombo

Nel murale di aleXsando Palombo ci sono Segre, Modiano, Bruck e Papa Francesco

Nel nuovo murale di Palombo Papa Francesco è ritratto mentre cammina con un cartello sul petto e la scritta “Anti-Semitism is everywhere” e con la mano scuote una campanella per allertare il mondo contro il dilagare dell’antisemitismo, del negazionismo e dell’ideologia iper razzista che stà travolgendo gli ebrei, nella scena appare “Halt! Stoj!” il famoso cartello di arresto con il simbolo del teschio e tibie incrociate che si trova disseminato nel campo di concentramento di Auschwitz.

Invece la senatrice a vita Liliana SegreSami Modiano e la scrittrice e poetessa Edith Bruck, tutti sopravvissuti ad Auschwitz, sono ritratti con lo sguardo serio e le braccia conserte, indossano la tipica divisa a righe dei campi di concentramento e sopra un giubbotto antiproiettile con la stella di David, sulle loro teste appare la grande scritta divenuta simbolo dell’orrore e dell’inganno “Arbeit macht frei”, il motto terribile e beffardo che campeggia all’ingresso di Auschwitz e che sintetizza la menzogna della trappola nazista.

 

Credito dell’immagine: Milano Tomorrow