Fonte:
La Repubblica edizione di Milano
Autore:
Franco Vanni
Il Mein Kampf tra i libri offerti dal parrucchiere
protestano gli ebrei
Nahum: “Fatto inaccettabile” Il titolare: “Lo avrà lasciato lì un cliente”. Dopo le rimostranze è stato fatto sparire
Al posto delle riviste di pettegolezzi, i gestori del negozio di parrucchiere L’Italiano in via Gessi hanno offerto ai clienti in attesa una lettura shock: il Mein Kampf, saggio pubblicato nel 1925 da Adolf Hitler, base del programma politico nazionalsocialista e manifesto della persecuzione degli ebrei. Ad accorgersi del libro, appoggiato su una mensola e consultabile da chiunque, è stata una donna ebrea che aveva accompagnato il figlio quindicenne a farsi tagliare i capelli. Come d’altronde fanno molti ragazzi della Comunità ebraica, che in zona ha la sua scuola. «Siamo immediatamente usciti dal negozio – racconta – una volta tornata a casa, ho deciso di raccontare il gravissimo episodio su Facebook». Nel post, pubblicato mercoledi sul proprio profilo, la donna scrive: «In quel negozio non metteremo mai più piede perchè odiano gli ebrei. Inutile dire che l’antisemitismo in Italia non è solo strisciante, ma è ben visibile, sotto gli occhi di tutti». Daniele Nahum, esponente della Comunità ebraica e responsabile cittadino della Cultura del Pd, ha preso contatto con i gestori del negozio per avere spiegazioni su quello che ritiene «un fatto inaccettabile». Amatore Antonicelli, responsabile del salone, su richiesta di Nahum ha accettato di fare sparire il libro, sostenendo che lo avesse lasciato in negozio un cliente solo pochi giorni prima. «Abbiamo una vetrinetta con vari libri, i clienti li prendono e lasciano – sostiene Antonicelli – . Noi non ci siamo accorti che fra gli altri ci fosse il Mein Kampf. Appena ce lo hanno fatto presente, abbiamo provveduto a eliminarlo». In realtà la questione si era già posta poco più di un mese fa. Ad accorgersi della presenza del libro fu per primo un giovane ebreo, che denunciò l’episodio tramite i social network, senza però ottenere risultati concreti. Ora che il Mein Kampf è stato tolto dalla piccola libreria del negozio, Nahum commenta: «Non sapremo mai se davvero il libro era stato lasciato li da un cliente. Il gestore è stato quantomeno leggero nel non controllare, buon senso avrebbe voluto che un testo del genere nemmeno entrasse in un luogo aperto al pubblico. Sono contento del fatto che, dopo la mia segnalazione, lo abbia rimosso». L’episodio avviene all’indomani degli attacchi antisemiti di cui è stato vittima Emanuele Fiano, candidato alle primarie del centrosinistra per la corsa a sindaco nel 2016. Ad accusarlo sui social network, è il Fronte Palestina. E su Facebook è nato un gruppo per chiedere «a Radio Popolare di smettere di intervistare Fiano», cui però è andata la solidarietà di decine di esponenti del Pd e della comunità ebraica.