Fonte:
la Repubblica
Autore:
Annalisa Cuzzocrea
L’ira del grillino no euro: ‘Tedeschi nazisti”
“M5S pronti ad allearsi con tutti” dice il deputato del direttorio di Grillo. Della Vedova: “Violenza e ignoranza in quelle parole”
«Il nazismo centrale nordeuropeo vuole colonizzare il sud Europa. Produrranno sempre più schiavi, dobbiamo unirci come hanno fatto in Sud America». L’Alessandro Di Battista show comincia al mattino presto a Montecitorio. Il deputato dei 5 stelle, influente esponente del direttorio – «il nostro guerriero», come lo ha definito Beppe Grillo sul palco della notte dell’onestà a piazza del Popolo – ha organizzato insieme ai colleghi della commissione Esteri un convegno dal titolo “All’alba di una nuova Europa”. A ispirarlo, i paesi sudamericani che si sono riuniti nella “Alleanza Bolivariana para los Pueblos de Nuestra America”. L’Alba, appunto, promossa da Cuba e Venezuela in alternativa all’area di libero commercio delle Americhe. È questo il modello che il vicepresidente della commissione Esteri – con accanto il giornalista Gianni Minà, eterno amico dell’isola caraibica – propone per l’Italia. Uscire dall’euro insieme agli altri Paesi in difficoltà, i cosiddetti Pigs, e creare un cartello alternativo all’Europa guidata dalla Germania. «Noi non stiamo nell’euro, ma nel marco sostanzialmente», dice Di Battista, mentre in penultima fila il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio annuisce assertivo. Quindi, «via subito dalla moneta unica». «Ci dicono “se uscite dall’euro si svaluteranno i salari, perderete potere d’acquisto, ci sarà deflazione, la disoccupazione crescerà”, ma tutte queste cose stanno succedendo oggi, restando dentro». La platea applaude, lui parla di «una banca pubblica nazionalizzata che emetta e stampi moneta». Ripete – a favore di telecamere – che i 5 stelle sono pronti ad allearsi con tutti, da Farage agli spagnoli di Podemos, «per noi è importante individuare un nemico, e il nemico oggi è il potere centrale, una sorta di nazismo nordeuropeo». Poi avverte chi è venuto ad ascoltare: «La mafia è anche qui dentro – dice con gli indici puntati in basso – è possibile che in questo posto, alla Camera dei deputati, abbiate incrociato persone che sanno cosa c’è dietro gli omicidi di Falcone e Borsellino». Tra i suoi nessuno si scandalizza. Anche chi non condivide parole come “nazismo” pensa che le abbia usate «per far passare il messaggio». Reagisce con durezza, invece, il sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova «C’è tanta violenza quanta ignoranza nell’evocazione a sproposito del nazismo della Germania e dei Paesi nord europei fatta oggi dell’autorevole esponente del Movimento Cinque Stelle. L’ individuazione del nemico esterno e il richiamo all’ autarchia, del resto, non sono una novità nella storia del nostro Paese. E ci portarono, queste sì, alla disonorevole alleanza con il nazismo».