Fonte:
Avvenire
Autore:
Vincenzo Savignano
Finiscono su Facebook gli indirizzi della comunità ebraica
Condanna unanime contro la formazione dell’ultradestra “Forze libere” che ha scelto l’anniversario della Notte dei cristalli per agire
Berlino. Un gruppo dell’ultradestra tedesca “Forze libere” ha pubblicato su Facebook, con il commento «oggi è un gran giorno» una lista di indirizzi e negozi della comunità ebraica di Berlino. Una «vile provocazione» secondo il quotidiano della capitale, Tagesspiegel poiché è stata pubblicata nel giorno dell’anniversario della Notte dei cristalli. La polizia ha aperto un’inchiesta: il gruppo è sotto osservazione dal 2010. Nell’elenco del gruppo neonazista, denominato «Gli ebrei tra noi», sono stati scritti anche indirizzi di sinagoghe, scuole ebraiche, ristoranti, cimiteri e del memoriale dell’Olocausto. Un episodio che conferma il diffondersi preoccupante dell’estrema destra. Meno di un mese fa il grave episodio della morte di un agente di polizia, ucciso da un membro dei Reichsbürger. Letteralmente «i cittadini del Reich» sono un movimento di estrema destra che sostiene che l’impero tedesco della Germania hitleriana, con i suoi confini del 1937, sia ancora in vigore. Rifiutano il Grundgesetz, la Costituzione, e la Repubblica federale. Sono noti per i loro deliri complottisti ma anche per l’estrema violenza. Recenti indagini hanno rivelato che hanno fatto parte del gruppo anche rappresentanti della polizia tedesca. Secondo alcuni analisti intervistati dai media il fenomeno del neonazismo stato finora troppo sottovalutato invece dovrebbe essere affrontato con la stessa fermezza con cui si fronteggia il terrorismo jihadista. A riguardo ieri il governo di Berlino ha annunciato l’accordo sulla messa in atto di alcune misure per la sicurezza nazionale. Tra queste l’aumento delle telecamere di sorveglianza negli spazi pubblici, la registrazione delle targhe dei veicoli che passano la frontiera e la dotazione di body-camera agli agenti di polizia. Intesa anche sull’accelerazione delle espulsioni degli stranieri condannati e la proibizione del velo integrale per le donne in luoghi pubblici.