Fonte:
Corriere della Sera edizione di Roma
Autore:
Claudia Valtattorni
«Ballo fascista»
Genitori in rivolta
Doveva essere «una serata speciale» che avrebbe lasciato un «ricordo unico». Con «l’ambientazione fascista», le «musiche tipiche del Ventennio», «d’abbigliamento il più fedele possibile» con «almeno un accessorio a tema». Ci sarebbe stato pure un piccolo «buffet di bevande e salatini». Tutto per realizzare il primo aprile dalle 19 alle 22 il «Gran ballo in epoca fascista». A ballare sarebbero stati i ragazzini della seconda e terza media della scuola Alessi in via Flaminia. Lunedì la preside Anna Maria Artioli manda una circolare per informare del progetto «Ricostruire la Storia: l’epoca fascista nelle nostre scuole e nei nostri quartieri». E visto che fu proprio Benito Mussolini a inaugurare l’istituto Alessi, tanto che «restano tracce non solo nell’architettura dell’edificio ma anche in vari documenti come pagelle, registri scolastici e fotografie…», perché non ricordarlo con un bel ballo «in epoca fascista»? Già pronta anche la locandina della serata con foto in bianco e nero, inclusa quella con Mussolini in alta uniforme che scende dalle scale dell’Alessi. Ma l’idea scatena un putiferio. Insorgono professori e soprattutto genitori che parlano di «incredibile iniziativa ai limite dell’apologia del fascismo». Poche ore dopo sul sito della scuola compare quindi una nuova circolare dove la preside annuncia «al fine di evitare fraintendimenti» di ritenere «opportuno sospendere la realizzazione del ballo con ambientazione d’epoca». Precisando che «lo scopo non è quello di rivalutare un’epoca su cui la storia e il popolo italiano hanno già espresso chiaramente la loro indiscutibile condanna, ma quello di promuovere un’iniziativa di valore culturale». Del ballo non se n’era mai parlato prima, neanche in consiglio d’istituto, ma il progetto aveva ottenuto un finanziamento dall’Ufficio scolastico regionale del Lazio. Appena saputo del ballo , l’Usr ha però chiesto una relazione alla dirigente: «Il progetto presentato non faceva menzione alcuna di balli a tema».