Fonte:
https://milano.repubblica.it
Autore:
Paolo Berizzi
Lo sfregio dei neonazisti Do.ra. di Varese in vista del 25 aprile: dieci giornate nere all’insegna del revisionismo e della provocazione
Su Telegram pubblicato il calendario degli eventi: prevista anche la presenza al raduno per Ramelli del 29 aprile
Le dieci giornate nere dei neonazisti di Varese. Si avvicina il 25 aprile e, puntuale, l’ala più dura e nostalgica dell’ultradestra italiana si organizza per sfregiare la festa della Liberazione, la Memoria e la Costituzione repubblicana. A offrire il peggio di questo odioso repertorio è la Comunità militante dei dodici raggi di Varese, il movimento di teste rasate fan di Mussolini e Hitler che da oltre dieci anni avvelena il clima democratico con provocazioni all’insegna del revisionismo e della propaganda nazifascista. Su Telegram i Do.ra. – questo è l’acronimo dell’associazione sedicente culturale – hanno pubblicato il loro calendario nei giorni a ridosso del 25 aprile. Una vera e propria sfida nel solco di una tradizione che, anche l’anno scorso, ha visto i naziskin sfregiare la festa di Liberazione con un blitz in un parco di Azzate – dove hanno sede – tra scritte e cori fascisti.
Ma vediamo il calendario della vergogna. Si inizia il 20 aprile con un concerto-evento nel giorno del genetliaco di Adolf Hitler. Dove? Al Circolo Fratelli Gervasini, la sede dei Do.Ra. ad Azzate. Fiumi di birra e musica dal vivo con tre band del circuito nazirock (Topi Neri, Excalibur e Lif). Il 25 aprile il gruppo – sotto inchiesta dal 2017 per tentata ricostituzione del partito fascista, il capo Alessandro Limido è stato condannato per apologia di fascismo e associazione per delinquere finalizzata alla discriminazione razziale – renderà onore ai caduti della Rsi in alcuni cimiteri della provincia (Belforte, Sant’Ambrogio, Solbiate Arno); il 28 aprile parteciperanno per la prima volta ufficialmente alla parata in ricordo di Mussolini e Petacci e gerarchi a Dongo e Giulino di Mezzegra, nel comasco.
Il giorno dopo – 29 aprile – i neonazi saranno a Milano al tradizionale raduno nero per Sergio Ramelli, ovvero, anche qui, saluti romani e il rito del “presente!”. Infine il 5 maggio – scrivono i Do.Ra. in pieno delirio revisionista – “sarà il Piemonte a ospitarci in provincia di Novara, presso uno dei luoghi più terribili della nefasta storia della resistenza… Vi racconteremo l’orrore di tanti massacri dimenticati”. Il luogo è la “Bindellina” di Agrate Conturbia, che per i Do.ra. è il “cimitero dimenticato”.
Assurti di nuovo alle cronache recentemente per un matrimonio in stile repubblichino (con tanto di saluto romano collettivo) di un loro militante nei saloni di Palazzo Estense sede del Municipio di Varese, i Do.Ra. raccontano, sempre su Telegram, le origini della loro ammirazione devozione per i fratelli Gervasini a cui è dedicata la loro sede, tre locali nel centro di Azzate che ospitano più che altro abbondanti bevute collettive. “La storia inizia oltre 30 anni fa quando fummo folgorati dl nome della Brigata Nera Varesina, la famigerata ‘Dante Gervasini’, dal nome del primo caduto cittadino della Rsi ucciso in azione nella difesa di Roma”.
La storia nostalgica per i soldati nazifascisti continua con il racconto di un pugnale: quello da pioniere guastatore dei paracadutisti della Folgore che Dante Gervasini aveva con sé quando è stato ucciso. Quel pugnale è stato donato ai neonazisti Do.Ra. da Enrico Gervasini, l’ultimo dei fratelli fascisti. Su Telegram c’è una fotografia del passaggio del testimone, con il Gervasini che bacia il pugnale prima di donarlo al presidente dei Dodici Raggi, il pluripregiudicato Limido, figlio di Bruno Limido calciatore della Juventus negli anni ’80. Sembra una storia da fascisti su Marte o da nazisti dell’Illinois. Invece siamo a Varese, Italia, nel 2024. La vergogna è servita.
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