Autore:
Daniel Mosseri
E in Germania l’antisemitismo riprende quota
Invettive e manifestazioni contro lo stato ebraico. Merkel avverte: «Tolleranza zero»
Berlino Da Gelsenkirchen in regione renana a Kassel, duecento chilometri a nord di Francoforte. Lo scambio di ostilità in Medio Oriente ha riflessi anche in Germania, dove il conflitto fra Israele e Hamas riapre una piaga dolorosa: l’antisemitismo. Pochi giorni fa a Geklsenkirchen un gruppo di giovani avvolti in bandiere palestinesi, turche e algerine si è avvicinato alla locale sinagoga, protetta dalla polizia, inveendo contro gli ebrei. A Kassel ieri è andata invece di scena una doppia manifestazione: da un lato quella di organizzazioni arabe e musulmane che hanno ricordato la Nakbah – termine con cui nel mondo arabo si indica «la catastrofe» associata alla fondazione di Israele – dall’altro una di movimenti scesi in strada per combattere l’odio antisemita spesso camuffato da ostilità per lo stato ebraico. Il presidente federale Frank-Walter Steinmeier e la cancelliera Angela Merkel hanno reagito promettendo zero tolleranza contro le manifestazioni di antisemitismo in Germania ma a soffiare sul risentimento delle comunità di immigrati mediorientali e nordafricani contribuisce la dura retorica antisraeliane di leader stranieri, su tutti il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, molto ascoltato dai turchi all’estero. Un clima di tensione che ha spinto la sinagoga di Kassel, nella centrale Bremer Straße, ad annullare la preghiera del sabato. «Vogliamo proteggere la nostra gente; l’atmosfera è accesa come non mai», ha dichiarato a Ntv la rappresentante della comunità ebraica Esther Haß. Le ha fatto eco il suo collega Markus Hartmann secondo cui «la propensione nell’uso della violenza contro gli ebrei in Germania è aumentata». A spingere verso la sospensione della preghiera è stato anche il rabbino Shaul Nekrich che, andato a fotografare la bandiera di Israele issata davanti al municipio in segno di solidarietà contro il terrorismo, ha sentito molti passanti insultare i suoi correligionari. Così è saltata anche l’inaugurazione di «Schalom Kassel!», un tram che l’azienda dei trasporti locali (Kvg) aveva allestito come mostra itinerante per raccontare la storia dell’insediamento ebraico nella regione: una presenza risalente a un editto dell’imperatore Costantino nel 321 e vecchio perciò di 1.700 anni. I casi di Kassel e Gelsenkirchen non sono isolati; a Berlino il partito cristiano democratico (Cdu) di Merkel ha fatto issare un paio di bandiere con la stella di Davide davanti a due municipi: ore dopo i due stendardi erano stati fatti sparire da mani ignote. A esprimere solidarietà con la comunità ebraica è intervenuto il presidente della Conferenza episcopale tedesca, il vescovo Georg Bätzing. «Non si deve permettere che un conflitto polite! coia connesso e accusato di fanatismo religioso. Gli attacchi alle sinagoghe sono puro antisemitismo e non può essere giustificato», ha dichiarato il religioso a conclusione di un incontro con il presidente del Consiglio centrale degli ebrei tedeschi, Josef Schuster.
Photo Credits: The Times of Israel