Fonte:
www.ilgiornale.it
Autore:
Francesca Galici
Tensioni pure all’università di Genova, il blitz dei collettivi: insulti e spintoni al rettore
Proseguono i giorni caldi nelle università italiane e, dopo l’occupazione del rettorato della Sapienza, è stato il turno dell’università di Genova
Le università italiane sono una polveriera. Da nord a sud, i collettivi stanno causando gravi ingerenze nello svolgimento del percorso accademico di tutti gli studenti. Un manipolo di persone riesce a influire sulla vita universitaria di molti, spesso imponendosi con la forza, e questo non può essere accettabile in una società democratica e civile. A Roma, un gruppetto di studenti appartenenti ai collettivi, e guidati dal solito gruppo di Cambiare rotta, hanno occupato anche il rettorato, mentre a Genova il rettore è stato aggredito. Le capoluogo doriano, i collettivi hanno manifestato all’interno del rettorato di via Balbi in occasione del Senato accademico, per chiedere all’ateneo di interrompere l’adesione al bando Maeci e tutte le collaborazioni industriali con Israele.
Il rettore, Federico Delfino, è stato insultato con parole come “genocida” e “assassino” ed è stato a un certo punto spintonato dagli studenti. “Con la resistenza palestinese. Fuori Israele dall’università“, si leggeva in uno striscione esposto all’esterno di un’aula in cui erano riuniti in assemblea gli studenti di Cambiare rotta. L’assemblea del Senato accademico è stata, anche questa volta, come già accaduto a Torino e in altre università, interrotta con la forza. Un gruppo di autonomi ha sfondato la porta della sala all’interno della quale si teneva il Senato accademico, pretendendo di essere ricevuta, e poi ha contestato il rettore. Sul posto sono arrivati gli agenti della Digos per verificare i fatti e capire cosa sia davvero accaduto.
“Hanno preteso di essere ascoltati ma in un clima di tensione e non di confronto costruttivo. Sono entrati questa mattina nel palazzo centrale dell’ateneo, uno dei due gruppi ha fatto irruzione nella sala dove si stava svolgendo la seduta del Senato accademico, di fatto interrotto sfondando la porta e pretendendo di essere ascoltati“, sono le parole del rettore a LaPresse. “L’Università è un luogo di manifestazione del pensiero, ma mantenere gli accordi di collaborazione serve anche a mantenere quei ponti culturali e di pace, attività cui sono chiamate le istituzioni universitarie e ruolo al quale non dobbiamo abdicare. Si tratta di progetti scientifici, storici e consolidati, con cui abbiamo sempre lavorato“, ha concluso Delfino, che ha ottenuto la solidarietà bipartisan.
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