Fonte:
Moked.it
I deliri social del leader UCOII: “Ebraismo e cristianesimo un’eresia”
“Nel credo dell’Islam questi due credi sono un’eresia, uno storpiamento del messaggio originario”. In un delirante post pubblicato negli scorsi giorni su Facebook, il segretario generale dell’Unione delle Comunità e Organizzazioni Islamiche in Italia (UCOII), Yassine Baradei, definisce con queste parole ebraismo e cristianesimo. Parole gravissime, espresse da una figura già caratterizzatasi in questi mesi per uscite a dir poco inappropriate. Come diversi apprezzamenti, esternati anche via social, verso l’operato del presidente turco Erdogan, dell’ex presidente egiziano Morsi o dei leader del movimento terroristico Hamas.
Non tutti, nell’articolato e complesso mondo dell’Islam italiano, sembrano aver apprezzato le uscite di Baradei. Sicuramente non Abdellah Redouane, Segretario Generale della Grande Moschea di Roma. Il suo sconcerto e il suo sdegno sono affidati a una perentoria nota in cui sottolinea: “Il Centro Islamico Culturale d’Italia, unico ente Islamico riconosciuto ufficialmente dalla Repubblica Italiana, esprime tutto il suo sconcerto e sdegno a fronte delle ingiustificabili e inaccettabili dichiarazioni del segretario generale dell’UCOII, Yassine Baradai, nelle quali Ebraismo e Cristianesimo vengono definiti “eresie da correggere”.
Aggiunge Redouane: “È da ribadire che per l’Islam sia Ebraismo che Cristianesimo sono religioni celesti e abramitiche. Credere nella Torah e nel Vangelo, considerati Sacri Testi Rivelati, fa parte integrante della fede del musulmano. I musulmani rispettano e venerano i messaggeri divini da Adamo ad Abramo, da Mosè a Salomone a Davide e Gesù, di cui riconoscono il ruolo di Profeti e Inviati di Dio, predecessori di Muhammad, pace su tutti loro. Tutto ciò forse è doveroso ricordarlo in primo luogo a una delle principali cariche direttive dell’UCOII, cresciuta insieme ad una parte dei Giovani Musulmani d’Italia nella scuola dell’ ‘Islam politico’ promosso proprio dall’UCOII, organizzazione che dimostra ancora una volta tutta la sua inadeguatezza nel pretendere di rappresentare i musulmani all’interno della comunità e nelle relazioni con la società in ogni suo aspetto. Tutto il nostro dissenso circa l’orientamento di questa organizzazione e i suoi motivi ispiratori trova ancora una volta conferma”.