Fonte:
La Repubblica edizione di Firenze
Autore:
Gerardo Adinolfi
Apologia di fascismo, 4 denunciati di Forza Nuova
Avevano appeso sulla casa del sindaco uno striscione inneggiante a Mussolini per contestare la cittadinanza onoraria a 38 bimbi stranieri
Lo scorso novembre avevano affisso all’esterno della casa del sindaco di Lucca Alessandro Tambellini uno striscione con la frase: “Unico cittadino onorario S.E. Benito Mussolini”. Ieri quattro militanti del movimento politico di estrema destra Forza Nuova sono stati perquisiti e denunciati dalla Digos lucchese per apologia del fascismo. I quattro attivisti sono indagati nell’ambito di un’inchiesta della procura di Lucca aperta dopo l’affissione, nella notte tra il 21 e il 22 novembre 2017, dello striscione di risposta, da parte degli esponenti dei Forza Nuova, alla decisione della giunta comunale di Lucca di concedere la cittadinanza simbolica a un gruppo di 38 bambini stranieri. Ad essere perquisiti sono stati quattro attivisti di Lucca, Massa, Viareggio e Altopascio. La Digos ha acquisito computer, cellulari e altro materiale simile allo striscione che per gli inquirenti avvalora l’ipotesi di reato di apologia del fascismo. Gli investigatori della Digos, coordinati dal pm Salvatore Giannino, hanno anche accertato che la sera del 21 novembre tre dei quattro indagati si trovavano nei pressi dell’abitazione del sindaco, pur risiedendo in comuni diversi da Lucca. La foto dello striscione venne anche pubblicata sulla pagina Facebook di Forza Nuova con il blitz rivendicato dal segretario provinciale Giovanni Damiani e dal coordinatore regionale Leonardo Cabras. Proprio Cabras ieri ha pubblicato un post sulla sua pagina Facebook: «Indagatemi quanto vi pare – ha scritto – amore e coraggio non sono soggetti a processo». A novembre lo striscione provocò la reazione della politica. «Questo è un reato – scrisse il governatore toscano Enrico Rossi – si chiama apologia del fascismo e nessuno può far finta di non vedere il sempre più sfrontato disprezzo che Forza Nuova mostra nei confronti della Costituzione».