9 Agosto 2014

Esponenti dell’estrema destra sono gli autori delle scritte antisemite a Roma

Fonte:

Il Messaggero edizione di Roma

Autore:

Adelaide Pierucci

Scritte antisemite tre indagati per odio razziale

L’INCHIESTA

Con secchi e pennelli per una notte intera avevano imbrattato più strade della città, tra via Appia Nuova e via Cola di Rienzo. «Giudei, la vostra fine è vicina», «Sporchi ebrei», le scritte sui muri più ripetitive. La mattinata del 28 luglio così la città si era risvegliata con più di settanta slogan oltraggiosi contro la comunità ebraica. Uno sfregio subito cancellato dalla giustizia. A meno di due settimane dalla notte folle le indagini della Digos hanno permesso ai magistrati della Procura di Roma di iscrivere nel registro degli indagati – con l’accusa di aver propagandato, in concorso, idee fondate sull’odio razziale – tre estremisti di destra, lontani dagli accorpamenti extraparlamentari e da sigle note, e uniti solo dall’ odio antisemita. Si tratta di tre amici di 20, 29 e 53 anni, che in passato erano già stati identificati in manifestazioni di stampo xenofobo. E nella casa del ventinovenne, un impiegato che abita a due passi dal centro che, oltre a svastiche e busti nazisti, sono stati ritrovati due secchi di vernice nera. Due secchi subito sottoposti a sequestro.

Nonostante i tre avessero avuto l’accortezza di camuffarsi con cappucci. gli agenti della Digos. diretti da Diego Parente. sono riusciti a estrapolare dai sistemi di videosorveglianza di diversi negozi i fotogrammi delle azioni e da lì a passare al riconoscimento ad uno ad uno dei tre amici.

LE PERQUISIZIONI

I riscontri tramite le cellule telefoniche hanno poi dato un’ulteriore conferma investigativa. Gli indagati però durante la perquisizioni domiciliari, disposte ieri mattina dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e il pm Tiziana Cugini, non hanno fatto ammissioni: «Siamo di destra, anzi oltre l’attuale destra, ma non è reato».

Gli investigatori ora compareranno la vernice sequestrata con quella lasciata oltre che su via Appia Nuova e via Cola di Rienzo anche in via Ottaviano, via del Leonino, via della Lupa, sulle scritte comparse nella stessa notte. Alcune serrande dei negozi gestiti da ebrei erano state vandalizzate con i simboli delle svastiche e la scritta «Anna Frank cantastorie». ««E’ come nel 1933 – aveva commentato il presidente della comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici – quando alcune stelle gialle furono attaccate all’ entrata di negozi di proprietà di ebrei». Nei giorni successivi altre scritte avevano fatto la loro comparsa sempre a Roma, questa volta inneggiando a dare «fuoco alle sinagoghe». L’inchiesta non è chiusa. Potrebbero spuntare nuovi indagati. Gli investigatori hanno acquisito il materiale trovato nella abitazioni dei tre indagati. In particolare manganelli, busti del Duce e simboli fascisti oltre a vessilli, tessuti con croci celtiche e annuari dedicati a Benito Mussolini con tanto di fascio littoria.