Fonte:
Il Messaggero.it – www.ilmessaggero.it
Autore:
Marco Pasqua
Antisemitismo, su Facebook torna la pagina choc che nega l’Olocausto
Creata alla fine di agosto, contiene foto e post offensivi
ROMA – Il campo di sterminio nazista di Auschwitz che diventa un «centro ricreativo con campi di calcio, un teatro e una piscina». E’ solo uno degli orrori che compaiono in una delle ultime pagine create su Facebook dai negazionisti dell’Olocausto. Una pagina già denunciata e rimossa lo scorso mese di febbraio, dopo le proteste di centinaia di utenti Facebook, ma che ora è tornata a insultare la memoria dei milioni di ebrei morti nei campi di concentramento voluti da Hitler. E sulla quale si concentrano già le attenzioni della Digos di Roma, che ha fatto partire un’indagine. Il nome (Ebrey Today) è analogo a quello della pagina choc che era già segnalata dall’Osservatorio sulla propaganda antisemita sul web (Opaw), e nella quale erano contenute foto e affermazioni antisemite. Probabile, dunque, che le mani che firmano i post offensivi siano le stesse. Creata lo scorso 23 agosto e gestita da un utente che usa il nickname “K29”, viene definita una pagina «di revisionismo storico e di sconfessione menzogne ebraiche/sioniste secondo l’articolo 21 della costituzione Italiana e dei diritti dell’uomo». In realtà, offre soltanto un capovolgimento della storia della seconda guerra mondiale per arrivare a negare il dramma della Shoah.
LA RETE DEI NEGAZIONISTI
Tra le tante foto pubblicate, alcune dipingono il lager di Auschwitz come un centro in cui erano presenti studi dentistici per i pazienti, una banda musicale per l’intrattenimento dei prigionieri, un teatro e piscine: «attività piuttosto insolite per un lager adibito all’uccisione di ebrei, gay, dissidenti politici e quant’altro», scrive il gestore che si firma “K29”. Le stesse follie vengono propagandate dai principali siti dei negazionisti italiani, come Olodogma e Olotruffa (in alcuni casi, le foto sono state tratte proprio da quelle pagine web, di cui riportano il logo). Ma ci sono anche dei legami con il forum neonazista Stormfront, chiuso lo scorso anno dalla polizia postale, e i cui quattro moderatori e animatori sono stati condannati perché incitavano a commettere violenza sulla base di pregiudizi razziali, etnici e religiosi e inneggiavano alla superiorità della razza bianca. Su EbreyToday è presente un post di difesa nei confronti di uno dei condannati, Mirko Viola, legato a Forza Nuova: «Viola, da quasi un anno internato in un carcere per aver osato contraddire la visione ufficiale dell’olocausto ebraico – si sostiene in un post – Alla faccia della democrazia e della libertà di parola che dovrebbe essere un diritto fondamentale. Cosa ha da nascondere la giudeolobby dell’Olocausto?». Segue un invito a sostenere economicamente l’estremista di destra, che ora sta scontando una condanna a due anni e otto mesi.
IL PRECEDENTE
La pagina chiusa a febbraio si chiamava “Comprare posaceneri su ebrey” ed era stata creata nel dicembre del 2011. Chiaro, nel suo nome, il riferimento oltraggioso allo sterminio degli ebrei nei forni crematori, anche se, nella fase iniziale aveva un altro nome e offendeva prima le persone di colore, poi i disabili. «Indisturbato antisemitismo da due anni – attaccavano i gestori dell’ Opaw – Ne nascono migliaia ogni giorno e altrettante ne vengono chiuse; antisemitismo spicciolo, blasfemia, omofobia, incitamento al maltrattamento degli animali et similia. Bastano poche segnalazioni e la pagina viene rimossa e gli amministratori bannati. In questo caso, è pacifico, qualcosa non ha funzionato nel sistema di supervisione di Facebook». Una pagina che aveva raggiunto oltre 1600 fan e che, secondo alcune indagini effettuate dall’ Opaw, era gestita da uno studente milanese che, in classe, avrebbe chiesto alla professoressa di riportare una affermazione antisemita su “Ebrey”.