Fonte:
La Repubblica
Autore:
Paolo Berizzi
Marcia su Roma, stop a Forza Nuova
Il Viminale studia come fermarla
Proteste e interrogazioni parlamentari di Pd e Sinistra italiana. Raggi: “Non può accadere” Chiesto al capo della Polizia Gabrielli di individuare la norma che blocchi la manifestazione
ROMA. «Una provocazione vergognosa». «Fermateli». È bufera sulla “marcia dei patrioti”, la manifestazione annunciata da Forza Nuova per il 28 ottobre a Roma: la stessa data della tristemente nota “marcia su Roma” con cui il Partito nazionale fascista di Benito Mussolini prese il potere nel 1922. Dopo una giornata di polemiche – con il centrosinistra che insorge e chiede al Viminale di impedire l’iniziativa del partito neofascista di Roberto Fiore – in serata arriva il duro intervento della sindaca di Roma, Virginia Raggi: «La Marcia su Roma non può e non deve ripetersi». Si attiva anche il Viminale, che ha chiesto al capo della Polizia, Franco Gabrielli, di individuare le modalità tecnico-giuridiche per arrivare allo stop della manifestazione. Il caso, sollevato ieri da Repubblica, ha scatenato un vespaio di critiche. Interrogazioni parlamentari sono state presentate al ministro dell’Interno, Marco Minniti, da Pd, Sinistra italiana, Mdp, Possibile e Rifondazione comunista. Il deputato Pd Emanuele Fiano ha presentato una interrogazione urgente sottoscritta da 45 parlamentari dem. Per il Pd la “marcia dei patrioti” è «una provocazione offensiva e pericolosa che va fermata», ha ribadito Donatella Ferranti, presidente della commissione Giustizia della Camera. Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ricorda come «la Marcia su Roma fu una tragedia. Rifarla oggi sarebbe, oltre che un insulto, una farsa ridicola». Tra i primi a scendere in campo contro il corteo rievocativo del 1922 è stato il segretario nazionale di Si, Nicola Fratoianni. «La storia si ripete, prima la tragedia poi la farsa. Il 28 ottobre del 1922 i fascisti prendevano il potere con la violenza. Oggi i loro seguaci scimmiottano le loro gesta, ma si sbagliano di grosso, nella città di Roma non sarà ammesso questo oltraggio alla Costituzione». Nel pomeriggio, con un acrobatico gioco di parole, il leader di FN Fiore aveva provato a replicare alle critiche negando il carattere “filofascista” della marcia, a suo dire fatta solo per non precisati fini “patriottici”. Nel 2010 e nel 2011 due sentenze dei giudici della Cassazione hanno ritenuto legittimo equiparare FN a una formazione “nazifascista”. Lo stesso Viminale, in più di un’occasione, ha fornito dati riguardanti denunce e arresti a carico di militanti e simpatizzanti. Adesso, dopo l’ultimo affondo forzanovista, il deputato e segretario di Possibile, Pippo Civati, chiede al ministro dell’Interno di «avviare la procedura di scioglimento di Forza Nuova». Oltre che stoppare, anche attraverso prefettura e questura, la marcia del 28 ottobre. «Quella manifestazione non può svolgersi, a meno che non si accetti di violare la Costituzione, la legge Scelba e la legge Mancino», dice Civati. Rincara la dose il deputato di Mdp Arturo Scotto. «È una cosa senza precedenti nella storia repubblicana. Il governo la vieti». Ma dove e come si svolgerà, se ci sarà, la “marcia dei patrioti”? La questura di Roma precisa che non è stato ancora formalizzato alcun preavviso della manifestazione, che al momento è stata annunciata solo via Fb sulla pagina ufficiale di FN. Negli ambienti del partito neofascista l’iniziativa è confermata, ma per ora, dopo l’appello rivolto ai camerati per un sostegno finanziario, non emergono dettagli sull’organizzazione. Ieri critiche alla marcia sono arrivate anche dall’altro partito dell’estrema destra, CasaPound Italia. «È solo un modo per cercare clamore mediatico», dice il vicepresidente delle “tartarughe nere”, Simone Di Stefano. «Noi la nostra marcia contro lo Ius Soli l’abbiamo già fatta». In silenzio per tutto il giorno ( fino al tweet di Virginia Raggi ) grillini e centro destra: nessuna reazione è arrivata da Fi, FdI, Lega.