Fonte:
la Repubblica
Autore:
Alex Van Buren
Orrore Is: bimbo uccide una “spia” di Israele
Diffuso un video nel quale un ragazzino di 10-12 anni spara in fronte a un uomo accusato di essere uno 007 del Mossad Un messaggio allo Stato ebraico a una settimana dal voto. Accanto al killer, un adulto che in francese attacca Parigi
I terroristi del cosiddetto Stato islamico ( Is) diffondono il video di una nuova esecuzione, stavolta di un palestinese bollato “spia d’Israele”. La persona del boia è scelta apposta per imprimere lo shock: a impugnare la pistola é un bambino, algido come un demone, soave come un angelo; è originario probabilmente del Caucaso, arrivato in Siria al seguito dei jihadisti ceceni, addestrato in uno dei campi allestiti dall’Is per i “cuccioli del califfato”. Lui afferra l’arma a due mani, minute ma ferme. La mira è precisa, il primo colpo apre un foro pulito nel centro perfetto della fronte di Mohamed Said Ismail. La vittima s’accascia. Il piccolo scarica l’intero caricatore sul palestinese.
È la prima volta che l’ Is indirizza a Israele le sue sulfuree farneticazioni. Questo avviene a una settimana esatta dalle elezioni legislative israeliane, tanto da escludere una semplice coincidenza. Finora l’empio califfato di Al Baghdadi s’era distinto, se così si può dire, nello scartare ogni bersaglio riconducibile a Israele, anche sul campo militare. Le invettive contenute nel video ricalcano i toni apocalittici-fumettistici dei filmati precedenti, del «Presto vedrete l’armata del califfato attaccare le vostre terre e liberare Gerusalemme dalla vostra impurità», salvo definire Gerusalemme con l’antico nome di Bayt al-Magdis. E ancora, con un balzo all’indietro di secoli: «Le conquiste dell’Islam sono appena cominciate, gli ebrei tremano . Ma c’è un’altra novità: il “boia in capo,l’uomo che fa da spalla al bambino, è un jihadista francese. Subentra all’inglese ‘Jihadi John’. Cosi il messaggio finisce per rivolgersi anche alla Francia. Il barbuto francese ringhia, blasfemo: «0 voi ebrei, Dio ci ha permesso di uccidere i vostri fratelli sul suolo francese, e qui sulla terra dello Stato islamico il giovane leone ucciderà colui che il Mossad imbecille ha mandato a spiarci .
Per il resto, la lunga confessione di Mohamed Ismail —pubblicata già in febbraio su Dabiq, la patinata rivista dell’ Is —racconta la piaga comune a migliaia di altri giovani palestinesi: la povertà di un pompiere di 19 anni, l’assenza di prospettive, l’offerta di collaborare con i servizi segreti israeliani in cambio di uno stipendio, una casa, un futuro, un permesso d’ingresso a Gerusalemme per una persona cara, le cure in ospedale per un familiare malato. Ismail sembra avere accettato: arrivato in Turchia 24 ottobre, varca la frontiera verso la Siria e, da infiltrato del Mossad, si arruola fra i jihadisti stranieri. Il ragazzo presto si tradisce: telefona a casa. L’Is lo segue. Lo scopre. Israele non conferma né nega.
Quanto al boia bambino, anch’egli rispecchia una laida quotidianità, dacché è “normale’ vedere avvicendarsi schiere di bambini di ogni nazionalità nelle immagini delle parate jihadiste, delle scuole e dei campi d’addestramento dove i più innocenti vengono plagiati. Pedofilia, pornografia dell’orrore, necrofilia, sadismo: le definizioni degli esperti fioccano davanti ai ritratti di adolescenti esultanti con teste mozze in mano, o a uso di pallone per i giochi. «Una generazione perduta., grida l’ Unesco. Finora l’icona dell’oscenità era la bella faccia del bimbo uzbeko col pugnale del mozzateste all’ombra del terrorista ceceno. Ecco, un nuovo angelo entra nella galleria dei morti viventi.