Fonte:
ANSA
Di Stefano, nulla contro Comunità Ebraica ma Israele problema
«Non credo che ci sia un problema di conflitto tra il M5S e nessuna comunità. Credo, anzi, che il problema israeliano possa ledere alla comunità ebraica. Noi non abbiamo nulla contro di loro ma la loro immagine a livello internazionale è compromessa da eventuali violazioni dei diritti. Loro sono anche parte lesa in questa storia». Lo afferma Manlio Di Stefano, deputato del M5S, rispondendo ai cronisti nel corso di una conferenza stampa di presentazione del loro viaggio in Israele e Palestina. «Noi vogliamo spingere soltanto sul rispetto dei diritti umani e delle leggi internazionali che servono a preservarli», aggiunge Di Stefano. Le dichiarazioni del deputato ‘cinque stelle’ arrivano nel pieno della polemica tra l’ambasciatore israeliano in Italia, Naor Gilon, e lo stesso M5S. Il diplomatico israeliano ha contestato proprio il viaggio dei parlamentari grillini in Israele e Palestina in quanto «è stato organizzato dalla signora Luisa Morgantini, attivista ben nota per le sue posizioni estremiste» e «non prevedeva alcun incontro con alcun esponente ufficiale o non ufficiale» israeliano. Come se non bastasse, nei giorni scorsi la tensione è salita per le parole di un altro deputato ‘cinque stelle’, Paolo Bernini, che ha definito il sionismo «una piaga». «Una simile affermazione, che nasce probabilmente dalla mancanza delle minime nozioni di storia supera la linea rossa che costituisce il discrimen tra una critica costruttiva e una vera e propria istigazione e negazione della legittimità di esistenza dello Stato d’Israele», ha tuonato Gilon. Di Stefano, nel corso della conferenza stampa, ha preso le distanze dalle parole di Bernini, provando anche a ‘raddrizzare’ il rapporto con l’ambasciatore israeliano: «La nostra – ha detto ai cronisti – non era una missione ufficiale della Camera ma eravamo un gruppo di deputati ‘cinque stelle. Noi siamo aperti ad incontrare tutti ma in quei quattro giorni abbiamo preferito vedere la comunita’ civile, palestinese e israeliana, e ci siamo concentrati sulla violazione dei diritti civili. Abbiamo anche incontrato associazioni israeliane di ex militari ‘pentiti’, avvocati e pacifisti».