27 Febbraio 2025

Critiche all’appello promosso da Lea-Laboratorio Ebraico Antirazzista

Fonte:

Corriere della Sera

Autore:

Paolo Conti

L’appello contro la «pulizia etnica» divide gli ebrei italiani

Polemica aperta nell’ebraismo italiano. Ieri è apparso su alcuni quotidiani, con un avviso a pagamento, un appello promosso da Lea-Laboratorio Ebraico Antirazzista e da. Mai indifferenti-Voci ebraiche per la pace sottoscritto da 220 personalità sotto un testo di poche righe: «Trump vuole espellere i palestinesi da Gaza. Intanto in Cisgiordania prosegue la violenza del governo e dei coloni israeliani. Ebree ed ebrei italiani dicono NO alla pulizia etnica, l’Italia non sia complice». Tra le firme — solo qualche esempio — quelle di famosi nomi del giornalismo come Federico Fubini, Siegmund Ginzberg e Gad Lerner, della scrittrice Arma Foa (autrice del discusso saggio Il suicidio di Israele), dello storico e saggista Carlo Ginzburg, della filosofa Donatella di Cesare, del premio Strega 2018 Helena Janeczelz, del critico d’arte Stefano Levi Della Torre, dell’architetto e docente Gaddo Morpurgo, del regista Elio De Capitani, della semiologa Valentina Pisanty, di Paul Sears, manager musicale internazionale . Durissima la reazione di Victor Fadlun, presidente della Comunità ebraica romana, che ha ricordato i funerali di Shiri, Kfir e Ariel Bibas avvenuti in Israele proprio ieri: «E dissonante e orribile che in queste ore siano comparsi appelli e denunce contro la “bonifica etnica” a Gaza, infangando — proprio mentre si celebravano i funerali di Shiri e dei piccoli Bibas, e mentre anche la nostra Comunità si raccoglieva nel cortile della scuola, commossa e col cuore spezzato al suono dello Shofar — la legittima guerra di Israele contro il Male Assoluto di Hamas, oltraggiando il sangue versato dai giovani israeliani per difendere non solo Israele ma i valori dell’Occidente e quelli più profondi che ci rendono umani». Su Shalom è intervenuta Angelica Edna Calò Livnè, ebrea romana, docente e animatrice culturale, da anni trasferita in Israele: «Con la vostra firma voi incriminate Israele e soprattutto mettete in pericolo voi stessi, ebrei della Golà (Diaspora) perché noi continueremo a difenderci ma il terrorismo continua a colpire spietatamente». L’ex presidente della Comunità ebraica romana, Riccardo Pacifici, ha chiesto una «formale presa di distanza» dei vertici dell’ebraismo italiano: «Questo appello non fa che  alimentare l’odio antiebraico. Io sarò quello “cattivo”, ma non accetto lezioni. Mi sembrano gli ebrei di “corte” sotto il fascismo. Abbiamo avuto grandi esempi sotto il fascismo di ebrei che hanno finanziato la marcia su Roma, che hanno partecipato alla nascita del fascismo».