11 Luglio 2024

Crescente preoccupazione per gli ebrei francesi e italiani dopo le recenti elezioni anticipate in Francia

Fonte:

La Verità

Autore:

Matteo Ghisalberti

«Con il Fronte popolare al governo gli ebrei rischiano persecuzioni»

La comunità romana in ansia per la Francia. Dati allarmanti anche nel nostro Paese

I cittadini francesi di religione ebraica sono sempre più preoccupati per l’evoluzione della situazione politica d’Oltralpe dopo le elezioni legislative anticipate. Anche in Italia ci sono segni di inquietudine, in particolare nella comunità ebraica di Roma. Ieri su Radio Libertà, Johanna Arbib, assessore ai rapporti internazionali della comunità ebraica di Roma, ha evocato i rischi che corrono gli ebrei di Francia nell’eventualità che nasca un governo guidato o formato anche dall’estrema sinistra del Nuovo fronte popolare.

«Dopo l’affermazione alle urne di Jean-Lue Mélenehon gli ebrei vivono con grande timore», ha dichiarato Arbib. «Mélenchon al potere oggi per un ebreo in Francia crea un grande problema. Domenica sera abbiamo visto in piazza più bandiere palestinesi che francesi e questo non va bene. Credo che dobbiamo prepararci, e anche Israele si deve preparare. Nei prossimi mesi ci sarà un’emigrazione in massa di ebrei dalla Francia verso Israele».

 

Secondo l’esponente della comunità ebraica romana, ci sono dei precedenti che lasciano pensare che la partenza degli ebrei dalla Francia rappresenterebbe un terremoto per il Paese. «In Nord Africa», ha dichiarato ancora Arbib, «c’erano oltre un milione di ebrei. Oggi non ce ne sono più, e dopo la partenza delle comunità ebraiche questi Paesi sono caduti nell’abisso. È questo che si rischia: se parte la comunità ebraica francese, la Francia cade nell’abisso. E importante che la comunità ebraica sia salda, aiuta il Paese, fa da deterrente».

I timori di Johanna Arbib sono stati confermati a La Verità da Arié Bensemhoun, ceo di Elnet France, un’organizzazione attiva nell’ambito della collaborazione tra vari Paesi europei e Israele. «Per gli ebrei francesi la situazione è peggiorata già dall’inizio degli anni 2000, con la seconda Intifada e il World Trade Center», spiega Bensemhoun, anche se «dopo i massacri del 7 ottobre 2023, il numero degli atti antisemiti o contro le comunità ebraiche è stato moltiplicato per 1000. Questi atti sono compiuti da persone di estrema sinistra».

Secondo il ceo di Elnet France i cittadini francesi di religione ebraica «hanno l’impressione di rivivere ciò che abbiamo vissuto negli anni Venti e Trenta», e quindi decidono di lasciare il Paese. Ma Bensemhoun avverte: «Si dice che dopo il sabato c’è la domenica. Ciò significa che prima si attaccano gli ebrei e poi gli altri».

Il responsabile di Elnet usa una metafora preoccupante. «Gli ebrei possono essere paragonati al canarino della miniera», spiega a La Verità, «i minatori tenevano questi uccellini in gabbia perché percepivano le emissioni di gas tossici prima dell’uomo. Quindi se il. canarino moriva, i minatori capivano che dovevano andarsene in fretta. Gli ebrei hanno memoria e non possono più fidarsi delle autorità che non sono più in grado di garantire la pace sociale e la sicurezza delle persone. In ogni caso non sono solo gli ebrei a partire per Israele e a fare l’Alyah (il ritorno in Israele, ndr)». Bensemhoun pensa che dopo che gli ebrei se ne saranno andati «assisteremo a una fuga delle élite. Anche loro lasciano la Francia perché si chiedono cosa si potrebbe fare con un governo composto da persone di estrema sinistra come queste». Il nostro interlocutore é convinto però anche di un’altra cosa: «Sono tanti gli ebrei in partenza per Israele o altrove, ma non intendiamo abbassare la testa».

Tornando all’Italia, ieri a Roma sono stati presentati davanti alla Commissione Segre i dati che confermano un aumento impressionante di atti antisemiti nel nostro Paese dopo il 17 ottobre, che passano da 98 a 406. Sempre ieri la senatrice Liliana Segre ha rilasciato un’intervista al quotidiano Frankfurter Allgemeine dichiarando che il premier Giorgia Meloni «ha capito di aver sbagliato su Fanpage».