Fonte:
Il Giorno edizione di Milano
Destra blindata nell’hotel, antifascisti in piazza
Milano. DUECENTO militanti di Forza Nuova in un hotel di corso Europa, altrettanti antifascisti alla Loggia dei Mercanti per manifestare contro di loro, un centro accuratamente presidiato dalle forze dell’ordine per permettere ai milanesi di godersi la domenica. Al convegno indoor, organizzato all’hotel Galileo dall’Alliance for Peace and Freedom (coordinamento di estreme destre europee come i greci di Alba Dorata e i tedeschi del Npd, o Nationaldemokratische Partei, e «riconosciuto», sottolinea il leader forzanovista Roberto Fiore paventando denunce a chi affermi il contrario), c’era anche l’ex ministro della Difesa Mario Mauro. Che giudica le polemiche sulla sua presenza «incomprensibili. Parlo di persecuzioni di cristiani ovunque mi invitino e tutti i luoghi in cui si dialoga per offrire spunti alla pace sono da frequentare». L’interesse della «destra euroscettica per il destino del popolo siriano», dice, l’ha colpito. Perché il tema del simposio (a pagamento, venti euro anche per i giornalisti) era appunto «Siria – La guerra al terrore»; tra i relatori l’ex presidente del British National Party Nick Griffin, Nabil Al Malazi del Syrian Club Polonia e Maria Teresa Baldini, consigliera regionale dei Fuxia People.
QUANDO è iniziato, al presidio della Loggia c’erano solo gli esponenti dell Anpi e altri volti della sinistra milanese. Più sul tardi si sono aggiunti quelli di alcuni centri sociali, come Cantiere e Zam, e intorno a mezzogiorno gli antagonisti sono partiti in corteo dietro lo striscione «Milano ama la libertà, respingiamo fascisti e razzisti». La polizia li ha fatti arrivare solo fino all’Arengario. Loro annunciano la mobilitazione contro l’altro dei due convegni contestati anche perché organizzati a ridosso della Giornata della memoria (27 gennaio): giovedì e venerdì alla vecchia Fiera, la convention del gruppo «Europa delle nazioni e delle libertà» (Enfi, con Matteo Salvini e Marine Le Pen. Il rappresentante italiano dell’Apf- che è Fiore – si smarca dall’uno («E per la destituzione di Assad e filo-sionista») quanto dall’altra («Una liberal, noi siamo più sulle posizioni del padre Jean-Marie e della nipote Marion»). E rivaluta la politica estera di Craxi: «Le cancellerie europee sono sottomesse agli americani. Contro l’Isis bisogna allearsi con la Russia». Parole che sarebbero suonate lunari da un leader di estrema destra ai tempi di Sigonella. Tutt’altri tempi.