Fonte:
La Repubblica edizione di Torino
Autore:
Jacopo Ricca
“Solo fake news a quel convegno contro Israele”
Un gruppo di docenti attacca l’incontro in cui si paragona la politica di Tel Aviv a quella dell’apartheid in Sudafrica Ajani: “Ha valore scientifico”
Il convegno che traccia un parallelo tra l’apartheid in Sudafrica e le politiche israeliane nei confronti dei palestinesi scatena la polemica all’Università di Torino. «Nelle aule dell’ateneo si spacciano fake news» attacca Dario Peirone che al Campus Einaudi, dove si è svolto l’incontro, lavora ogni giorno come ricercatore e che è anche presidente dell’associazione “Italia Israele”. L’appuntamento di ieri, organizzato dall’associazione studentesca “Progetto Palestina”, ha riunito un centinaio di persone e aveva come ospite d’onore Salim Vally, professore all’Università di Johannesburg, in Sudafrica, e da tempo impegnato nel sostenere f diritti del popolo palestinese e il parallelo tra la segregazione nel suo Paese e quanto accade in Israele. Sull’evento c’era l’ok del dipartimento di Culture, politica e società che ha concesso l’aula. Circostanza che sconcerta Peirone: «Sono menzogne – spiega – Proprio le università israeliane che si vorrebbe boicottare, presentano Importanti accademici arabi. il direttore del dipartimento di Computer Science della Ben Gurion University, fino al 2016 era un professore arabo, ora in pensione. L’unica donna beduina nel mondo che è dottore di ricerca in medicina è nata e vive in Israele e si chiama Rania Okby. Sono proprio casi lampanti di apartheid, non c’è che dire». A finire nel mirino dei sostenitori di Israele sono i ragazzi che hanno organizzato l’evento e i professori che li hanno appoggiati. «Questo movimento si è inserito pesantemente nel tessuto universitario – racconta Peirone – Diversi atenei inglesi hanno proibito le loro manifestazioni. E molti governi come quello Italiano lo hanno bollato di antisemitismo», il rettore Gianmaria Ajani però difende la scelta: «Nessuna polemica – precisa – Se è stato autorizzato dal dipartimento è perché ne è stata valutata la valenza scientifica» –