Fonte:
La Stampa edizione di Torino
Autore:
Fabrizio Assandri
La conferenza “anti-israeliana”
Un ateneo può ospitare incontri “schierati” ? Ci sono queste domande alla base dell’ultima polemica su Israele all’Università. A far discutere è l’iniziativa del dipartimento Lingue e letterature straniere: una conferenza il 16 maggio in rettorato, con un intervento sul «colonialismo» e la « distruzione dell’economia palestinese». I due ospiti Diana Carminati e Enrico Bartolomei sono per il boicottaggio dell’istituto Technion di Haifa. Organizzatori e detrattori su una cosa concordano : la conferenza ha un orientamento preciso. Per Fabrizio Ricca ( Lega Nord) «l’ateneo si fa carnefice di Israele». «Esiste una cosa chiamata libertà di ricerca», ribatte Marzia Casolari, storica e organizzatrice del convegno. Ma tra accademici serve la par condicio? Sì, secondo Daniela Santus, di Geografia, che si dice allibita: «Questo convegno relega l’università a una sola voce». Ugo Volli, prof di semiotica, si appella al rettore: «Richiami alla funzione dell’Università: trattare temi delicati senza contraddittorio è operazione ideologica, propagandistica , sbagliata ». Per niente, secondo il direttore di Dipartimento Francesco Panero: «Abbiamo l’obbligo di favorire la comunicazione dei risultati della ricerca».