22 Marzo 2016

Commenti dedicati agli attentati jihadisti di Bruxelles

Fonte:

Moked.it

Autore:

Daniel Reichel

Bruxelles – Il cuore dell’Europa ferito ancora  “Contro il terrore serve unità”

Parigi come Bruxelles, Bruxelles come Parigi. Il terrorismo islamista torna a colpire nel cuore dell’Europa e lo fa, ancora una volta, nella capitale belga, come nel 2014 quando il bersaglio fu il Museo ebraico della città. Il bilancio dei due attentati di oggi parla di almeno 26 morti e oltre 150 feriti: il primo attacco, con l’esplosione di due bombe – i cui almeno una attivata da un attentatore suicida -, è avvenuto attorno alle 8 di mattina all’aeroporto di Zaventem; il secondo, circa un’ora dopo, quando una bomba è esplosa a bordo di un treno della metropolitana, vicino alla stazione di Maalbeek, nel centro di Bruxelles e vicino al quartiere delle istituzioni europee. “È un giorno buio per il Belgio. Quello che temevamo è accaduto”, la prima reazione del Primo ministro belga Charles Michel, a cui sono arrivati attestati di solidarietà da parte di tutto il mondo democratico internazionale. “Il mondo intero si è svegliato con apprensione e dolore per le drammatiche notizie che continuano ad arrivarci da Bruxelles. Mai come in queste ore difficili dobbiamo ritrovarci uniti, vicini e solidali per combattere da un unico fronte questa terribile e persistente minaccia”, le parole del presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna, appena appresa la notizia degli attacchi. “C’è chi vorrebbe distruggere la nostra quotidianità, le nostre certezze, i valori fondamentali che accomunano i popoli liberi e democratici d’Europa, di cui non a caso è stata colpita una delle capitali. Ma non glielo permetteremo”, ha ribadito Gattegna. Molte le voci del mondo ebraico europeo e internazionale che hanno voluto testimoniare la propria vicinanza a Bruxelles, dove le scuole ebraiche sono state chiuse nelle scorse ore per motivi di sicurezza. “Questi sono attacchi contro tutto ciò che noi difendiamo – ha affermato il presidente dell’European Jewish Congress Moshe Kantor – Tutti gli europei, senza eccezioni, devono affrontare insieme e cacciare via il terrorismo e l’intolleranza che vive in mezzo a noi”. Kantor ha poi fatto appello all’Europa e ai suoi governanti perché non ignorino il fatto che l’Islam radicale sia entrato in guerra contro il Vecchio continente e contro i suoi cittadini. “Per troppo tempo siamo rimasti inerti, ora dobbiamo colpire le loro infrastrutture terroristiche, incluso chi li supporta economicamente, chi li istiga e che li legittima”.

Il livello di allerta è stato portato a quattro in tutto il Belgio, il più alto nella scala di sicurezza prevista dalle autorità. A Bruxelles il trasporto pubblico è stato sospeso, mentre sono stati chiusi numerosi musei, palazzi e altri luoghi pubblici. Una città blindata come già accaduto di recente: qui le autorità avevano infatti scoperto e catturato la cellula responsabile degli attentati terroristici di novembre a Parigi e qui è stato catturato l’unico terrorista fuggito da quell’attacco, Salah Abdeslam.

Il primo campanello di allarme risuonato a Bruxelles precede però questi fatti: nel maggio del 2014 ad essere attaccato dai terroristi islamici era stato il Museo ebraico cittadino.” Quello che è iniziato con il fatale attacco jihadista al Museo quasi due anni fa – sottolineava nelle scorse ore Kenneth Bandler, direttore dell’ufficio stampa della American Jewish Committee – ha ora raggiunto l’aeroporto e la metropolitana”. I primi ad essere colpiti sono gli ebrei, poi toccherà a tutti, avevano avvertito diverse voci ebraiche. In Francia e in Belgio questa triste profezia si è avverata.