Fonte:
ANSA
L’associazione Chenàbura Sardos pro Israele scrive al Presidente della Repubblica Sergio Matarella per denunciare “il clima intimidatorio e di odio antisemita che sta crescendo nel capoluogo sardo e in particolare all’interno dell’Università degli Studi di Cagliari”.
“Liste con nomi e cognomi di docenti considerati sionisti, scritte antisemite, lanci di vernice rossa sui muri del Rettorato – è scritto nella missiva – ricordano troppo da vicino quel clima violento che portò l’Italia verso gli anni di piombo e nel quale non vorremmo ricadere”.
L’associazione Chenàbura fa quindi appello al massimo organo di garanzia dello Stato e della Costituzione, perché “richiami tutti verso il rispetto dell’ordine democratico e delle sue istituzioni, come le università, all’interno delle quali esistono organi elettivi e collegiali le cui decisioni vanno rispettate, anche se contrarie ai propri desiderata”.
Il riferimento alla mozione presentata da un gruppo di studenti che chiedeva la rottura dei rapporti tra l’Università di Cagliari e le Università israeliane, ma il Senato accademico ha ritenuto, con voto unanime, tranne per quello di uno rappresentante studentesco, di bocciarla.
“Dopo pochi giorni da questa decisione il più grave dei fatti: affissi nei muri dei vari dipartimenti sono comparsi manifesti anonimi recanti l’elenco dei docenti e degli studenti appartenenti al Senato accademico che avrebbero contribuito a votare la bocciatura della mozione – afferma l’associazione – Nomi e cognomi appesi ai muri accompagnati da insulti, da mani insanguinate, da appellativi dispregiativi.
Vere e proprie liste di proscrizione come non se ne vedevano in Italia dal periodo fascista e da quello legato al terrorismo che – ricorda Mario Carboni presidente dell’Associazione Chenàbura – portò all’uccisione di giornalisti, politici, magistrati, forze dell’ordine o alla loro gambizzazione. Un periodo nero per l’Italia che nessuno vorrebbe rivivere”.