12 Dicembre 2024

Città del Vaticano, rimosso il presepe pro pal

Fonte:

Il Foglio

Il Vaticano fa sparire la kefiah

Dopo le polemiche, nell’imbarazzo si corre ai ripari.

Un incidente del tutto evitabile Il bambinello adagiato sulla kefiah è stato rimosso dal presepe allestito nell’Aula Paolo VI, in Vaticano. Giorni fa, i media avevano immortalato il Papa sostare in silenzio davanti alla Natività realizzata dagli artigiani di Betlemme. Una scena semplice, lignea, con un unico particolare in evidenza: la kefiah, il copricapo tipico palestinese. Una provocazione, avevano lamentato le comunità ebraiche, e anche non pochi cattolici avevano parlato del tentativo avallato dalle autorità d’oltretevere di negare l’origine ebraica di Gesù. Questione complessa e delicata, specie in un tempo come questo, dove si protesta anche se in una serie tv il ruolo di Maria viene affidato a un’ebrea (e a chi avrebbero dovuto affidarlo, visto che la Madonna era ebrea?). Cinque giorni dopo, mangiatoia, bambinello e kefiah sono spariti: il bambinello tornerà nella notte fra il 24 e il 25 “come da tradizione”, ha detto il direttore della Sala stampa vaticana, Matteo Bruni. Da vedere se con kefiah o no. E’ una polemica che ciclicamente torna ogni anno, come quella sui presepi proibiti. Mai, però, s’era visto quel copricapo in una scena della Natività in Vaticano. Si poteva evitare. Leggerezza? Si spera di sì anche perché l’altra opzione, e cioè la sottovalutazione delle conseguenze, sarebbe assai più grave. Possibile che a nessuno, fra la Segreteria di stato e il Governatorato, sia venuto in mente che quell’elemento che nulla ha a che vedere con il tradizionale presepe avrebbe scatenato un putiferio? Era proprio il caso di correre quel rischio? Da oltretevere fanno sapere che originariamente la kefiah non era prevista, è stato un vezzo dell’artista, una sua aggiunta finale. La firma, insomma. Di certo, dopo il caos recente sull’uso della parola “genocidio” da parte del Pontefice, che ha auspicato un’indagine approfondita su quanto avviene a Gaza, un altro incidente con il mondo ebraico poteva e doveva essere evitato.