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Anarchici, arrivano ben 38 denunce: dalle pietre d’inciampo al Giro d’Italia
Individuati i responsabili della collocazione delle sei pietre d’inciampo pro-Palestina nella notte del 7 giugno, anche un deferimento durante la festa della repubblica. Raffica di provvedimenti per le proteste al Giro d’Italia
BOLZANO. La mano pesante del questore Paolo Sartori sugli anarchici. Ventiquattro denunce per la manifestazione pro-Palestina durante il Giro d’Italia, tre in occasione del corteo del 4 maggio, cinque per gli scontri con la polizia davanti all’ospedale (15 giugno) e un’altra per la protesta anti-militarista avvenuta a pochi passi dalla Festa della Repubblica in piazza Walther. E non solo: agli organizzatori (bolzanini ma anche trentini) sarebbero pervenute multe di centimaia di euro
preoccupazione abusiva di suolo pubblico. Tutto in poco più di un mese e mezzo.
Le pietre d’inciampo
L’episodio più rilevante risale ad una decina di giorni fa, quando sono state collocate sei pietre d’inciampo pro palestinesi in vari punti della città. Le targhe in argilla sono state posizionate accanto ai cubetti in ottone che ricordano gli ebrei bolzanini deportati nei campi di sterminio.
«Qui pianifichiamo la morte di uomini, donne e bambini palestinesi, vittime di genocidio e persecuzione dal 1948. 13.000 bambini morti di bombe e fame. Avevamo giurato di non ripetere», le scritte apparse. La Digos e la polizia municipale hanno acquisito le immagini raccolte da telecamere pubbliche e private e hanno iniziato a visionare i filmati: in cinque, due uomini e tre donne, sono stati denunciati per imbrattamento del suolo pubblico.
Il Giro d’Italia
Erano circa una trentina invece gli attivisti pro Palestina che dal pomeriggio di domenica 19 maggio (fino a martedi 21) si sono accampati in piazza Adriano. L’obiettivo? Protestare contro la guerra e fare sentire la propria voce proprio in occasione del passaggio del Giro d’Italia in viale Druso. La protesta si è conclusa senza scontri, ma i presenti si sarebbero rifiutati di farsi identificare: in ventiquattro hanno ricevuto una denuncia per occupazione abusiva di suolo pubblico e appunto per non aver fornito le proprie generalità. In quel caso le tende, le bandiere palestinesi e i cartelloni sono stati sgomberati dagli attivisti dopo il passaggio
La festa della Repubblica
Provvedimenti (una denuncia per vilipendio) sarebbero arrivati anche in seguito alla Festa della Repubblica. “Noi disertiamo, sputiamo sulle forze armate e sulle celebrazioni come quella che sta andando in scena nella piazza qua a fianco”, aveva urlato un anarchico con tanto di megafono in piazza Domenicani, alla presenza di 120 persone.
In stazione
Circa un mese prima (il 4 maggio) sono invece pervenute a tre anarchici, due bolzanini e un trentino, noti alle forze dell’ordine, altrettante denunce per manifestazione non autorizzate: è avvenuto alla stazione ferroviaria di Bolzano. In quel caso il gruppo, posizionato sulla banchina del binario uno aveva protestato contro l’accordo tra Rfi e Leonardo Spa, per la movimentazione di armamenti e mezzi militari.
Infine l’episodio più recente, quello avvenuto davanti all’ospedale nel pomeriggio di sabato scorso. Durante il presidio per il diritto all’aborto da parte di un gruppo dei pro-vita, alcuni anarchici sono venuti a contatto con la polizia. Uno scudo antisommossa è stato imbrattato di vernice blu. Altri, invece, hanno lanciato dei fumogeni. Sarebbero stati denunciati in cinque, tra cui una donna di Bressanone e un uomo di Trento.
Ora non è escluso che possano essere adottate misure di prevenzione personali nei confronti di alcuni di questi.
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