20 Febbraio 2024

Bologna, attività pro BDS all’università e in comune

Fonte:

Il Giornale, Repubblica edizione di Bologna

Autore:

Francesco Giubilei, Silvia Bignami Emanuela Giampaoli  

Tappeti rossi in Italia per l’odio di Barghouti, il boicottatore d’Israele
Oggi pomeriggio il Comune e l’università di Bologna offriranno i propri spazi alla propaganda anti israeliana e pro Palestina prestando il fianco a posizioni anti sioniste presentate con tutti gli onori. Sono infatti in programma due conferenze con Omar Barghouti (foto) fondatore di Bds, un movimento «per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro l’occupazione e l’apartheid israeliane, costituito da associazioni e gruppi» che promuovono campagne e iniziative Bds a livello nazionale e locale. Il «tour» in Italia di Barghouti è iniziato ieri a Torino e altri appuntamenti sono previsti domani. L’attività di Bds si articola su tre filoni principali sul «boicottaggio delle attività commerciali israeliane insieme alle sue istituzioni culturali, artistiche, accademiche, sportive nonché delle aziende internazionali coinvolte nel sistema israeliano di apartheid», sul «disinvestimento dalle aziende israeliane e da quelle internazionali che sono complici delle violazioni israeliane e che da esse traggono profitto» e sulla «richiesta di sanzioni nei confronti di Israele per le sue violazioni del diritto internazionale». Da quando è stato fondato ha compiuto numerose campagne sfociate in posizioni radicali anche nei confronti di singole persone e aziende bollate come «sioniste» al punto che l’Ihra (International Holocaust Remembrance Alliance) ha sottolineato in varie occasioni il pericolo delle attività di Bds per le comunità ebraiche. Nonostante ciò, sia l’Università sia il Comune di Bologna hanno deciso di ospitare Omar Barghouti. Alle 15 il fondatore di Bds parlerà in ateneo in un incontro a cui parteciperanno Elian Weizman, professoressa in Relazioni Internazionali alla London South Bank University e Chantal Meloni, professoressa associata di Diritto Penale presso l’Università degli Studi di Milano, moderati da Francesca Biancani, professoressa associata presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Bologna. Alle 18 invece Barghouti parteciperà alla conferenza «Bologna per il cessate il fuoco a Gaza» promossa dal Partito Democratico, dalla lista civica del sindaco Matteo Lepore e dalla Coalizione Civica nella sede del comune a Palazzo d’Accursio. Parteciperanno all’evento Elian Weizman, professoressa in Relazioni Internazionali alla London South Bank University con un intervento dal titolo «Colonialismo di insediamento, Sionismo e lo Stato di Israele» e Angelo Stefanini, medico e fondatore del Centro di Salute Internazionale (Csi) dell’Università di Bologna, direttore dell’Oms e del programma sanitario italiano (2008-2011) nei Territori Palestinesi Occupati con «Gaza: la guerra agli ospedali». Dialogheranno con i relatori l’assessore Daniele Ara, Stefania Minghini Azzarello di Assopace Palestina e Alberto Zucchero per Portico della Pace.  Come spiega al Giornale Sofia Ventura, professoressa dell’Università di Bologna nella facoltà di scienze politiche: «il regolamento di ateneo prevede che le aule universitarie non siano usate per eventi di propaganda politica e Bds svolge un’attività prettamente politica». Lecito chiedersi cosa accadrebbe se fosse organizzato negli spazi dell’Università di Bologna una conferenza a sostegno di Israele, in quel caso, ne siamo sicuri, i difensori della libertà di espressione a giorni alterni griderebbero alla non opportunità e alla parzialità dell’evento arrivando anche a impedirne lo svolgimento. di Francesco Giubilei – Il Giornale

La Comunità ebraica “No a Barghouti in Comune e Ateneo”

Oggi previsti due incontri. De Paz: “Sconcertati, lui boicotta Israele” L’assessore Ara difende la scelta: “Dibattito di pace e per il cessate il fuoco”

L’arrivo a Bologna di Omar Barghouti, cofondatore del movimento internazionale a guida palestinese per il Boicottaggio, il Disinvestimento e le Sanzioni (BDS), fa scoppiare una nuova polemica tra Comune e Comunità ebraica, che stavolta coinvolge anche l’Alma Mater. Attivista per la pace non violento Critiche anche alla dottoressa Weizman, israeliana “Vicina alle posizioni più intransigenti dei palestinesi” per alcuni, per altri nemico giurato di Israele, Barghouti è promotore di una campagna globale per porre fine ad ogni collaborazione con lo Stato d’Israele, università ed enti di ricerca comprese. E di questa parlerà oggi in città. Alle 15 a Santa Cristina nell’aula C dell’ateneo e alle 18 a palazzo d’Accursio. A invitarlo le associazioni Assopace e Portico della pace insieme all’intergruppo consiliare composto da Lista Lepore, Pd e Coalizione civica. Un invito che ha suscitato lo sdegno della Comunità ebraica, che nel pomeriggio di ieri, ha rilasciato un comunicato stampa con la richiesta di riconsiderare «l’opportunità di promuovere tale evento» e all’ateneo di «riconsiderare l’opportunità di ospitarlo nei suoi spazi più idonei allo scambio scientifico che alla propaganda faziosa». «Il primo evento, intitolato “Bologna per il Cessate il fuoco” dichiara come suo scopo la promozione di “una pace giusta, contro l’assedio da parte del Governo d’Israele, per la liberazione degli ostaggi israeliani, contro il riemergere dell’antisemitismo in Europa”. Nonostante i buoni propositi espressi, che, come Comunità Ebraica, in parte chiaramente condividiamo, non possiamo passare sotto silenzio i contenuti che si celano dietro questo evento e dietro la retorica che esibisce» si legge all’inizio della lettera che la comunità ebraica invia al sindaco Matteo Lepore e al rettore Giovanni Molari. Poi usa parole ancora più dure. La comunità ebraica si dice «sconcertata» dalla scelta di oratori «che contribuiranno a gettare benzina sul fuoco» (oltre a Barghouti si contesta pure l’invito alla dottoressa Elian Weizman, che è israeliana «ma le cui opinioni si allineano all’ala più intransigente del movimento palestinese») e «dalla malafede con cui gli organizzatori presentano un evento di parte come un momento di riflessione sulla pace e l’antisemitismo». Una «delusione», quella della comunità ebraica, che si somma, precisano nella lettera, a quella provata quando l’intervento di Asher Colombo alla giornata della Memoria «non è stato accolto da adeguate manifestazioni di solidarietà» da parte di diversi consiglieri comunali. Una requisitoria dura, alla quale il Comune risponde in serata, difendendo però le intenzioni pacifiche dell’iniziativa. E rassicurando sui toni che verranno usati: «Credo che lo sforzo di tutti in questo periodo debba essere quello di non alimentare tensioni, ma allo stesso tempo di continuare a discutere e confrontarsi, anche su temi molto delicati come la situazione a Gaza, la liberazione degli ostaggi e il rischio del ritorno dell’antisemitismo in Europa – dice l’assessore alla Scuola Daniele Ara, invitato tra i conferenzieri che parleranno oggi in sala Imbeni – I gruppi consigliari che hanno promosso l’iniziativa per il cessate il fuoco, che vede la presenza di diverse realtà pacifiste, hanno fornito rassicurazioni per un confronto equilibrato e rispettoso delle diverse sensibilità. La cultura della pace si alimenta nelle occasioni di dialogo e grazie allo sforzo di comprendere le diverse posizioni, anche molto distanti, che devono potersi confrontare su un terreno di reciproco rispetto. Anche per questo la nostra città da sempre vede tutte le religioni e le comunità cooperare». Non prende invece posizione l’Università, nell’attesa di ottenere i chiarimenti richiesti agli organizzatori e di fare gli opportuni approfondimenti. Di Silvia Bignami Emanuela Giampaoli – Repubblica edizione di Bologna