Fonte:
La Stampa, The Jewish Chronicle
Autore:
Alessandro Alviani
Botte e insulti al ragazzino ebreo
Incubo antisemitismo a Berlino
Per quattro mesi il14enne preso di mira dai compagni di origine araba e turca
L’episodio in una scuola multiculturale che combatte razzismo e discriminazioni
Berlino Un 14enne viene infastidito per mesi dai suoi compagni di scuola, emarginato, insultato, finché, dopo l’ennesima aggressione, stavolta non più solo verbale, ma fisica, i genitori non decidono di ritirarlo dall’istituto. Suona come una deplorevole storia di ordinario bullismo tra teenager, se non fosse per un dettaglio: il giovane è stato denigrato perché ebreo. II tutto si svolge a Berlino, città in cui negli ultimissimi anni gli episodi di antisemitismo sono stati tutt’altro che isolati. Teatro della vicenda è un istituto del quartiere di Friedenau che fa parte di un network chiamato «Scuola contro il razzismo»: per aderirvi è necessario che almeno il 70% degli insegnanti e degli studenti si impegnino per iscritto a combattere ogni forma di discriminazione. I genitori del 14enne, che si sono trasferiti a Berlino dalla Gran Bretagna, l’hanno scelta perché attratti dal suo multiculturalismo: molti degli alunni hanno origini turche o arabe. All’inizio funziona tutto bene, finché il giovane non rivela ai compagni di classe di essere ebreo, come ha raccontato sua madre al «The Jewish Chronicle». E a quel punto che il clima cambia: «sei un tipo cool, ma non posso essere tuo amico, gli ebrei sono tutti assassini», gli spiega uno studente. Le denigrazioni vanno avanti per quattro mesi. La direzione scolastica sostiene di aver preso subito provvedimenti, invitando i nonni del ragazzo, sopravvissuti all’Olocausto, a parlare a scuola di antisemitismo. I genitori accusano invece la scuola di non aver affatto reagito. La svolta un paio di settimane fa, quando, presso una fermata dell’autobus proprio davanti la scuola, il 14enne viene preso al collo da due studenti, uno dei quali gli punta contro una pistola giocattolo molto simile a una vera, mentre un gruppo di alunni osserva sorridendo la scena. «È stato terribile, ma in quel momento non ho avuto tempo di rifletterci su, ora penso: “o mio Dio”», ha detto il giovane. La direzione scolastica ha denunciato i responsabili e si sta impegnando per espellerli. Circa tre quarti degli iscritti all’istituto non parla tedesco come prima lingua, molti hanno origini arabe o turche; ciò vale anche per i ragazzi sospettati delle aggressioni, ha rivelato al «Tagesspiegel» il direttore dell’istituto, Uwe Renkel. Nel frattempo il Comitato centrale degli ebrei in Germania ha chiesto di fare piena luce sulla vicenda, seguita da vicino anche dal governo della città-Stato. Non si tratta di un episodio isolato. II caso più noto è quello del rabbino Daniel Alter, che nel 2012, proprio a Friedenau, era stato insultato e picchiato per strada sotto gli occhi di sua figlia di sette anni (minacciata a sua volta) da un gruppo di ragazzi arabi dopo aver risposto di sì alla loro domanda «Sei ebreo?». Secondo l’organizzazione Rias nel 2016 a Berlino gli episodi di antisemitismo sono stati 470, cioè 65 in più del 2015. Nella maggior parte dei casi si tratta di propaganda, insulti o minacce via Internet, ma ci sono state anche 17 aggressioni fisiche. Il direttore del liceo ebraico Moses Mendelssohn di Berlino ha spiegato alla Jewish Chronicle che ogni anno il suo istituto riceve tra le 6 e le 10 richieste di genitori che vorrebbero trasferire lì i loro figli, in quanto in altre scuole sono stati vittime di insulti antisemiti pronunciati soprattutto da ragazzi arabi o turchi.