20 Gennaio 2025

Appese foto di Hitler e Mussolini di fianco alla Stella di David in un liceo

Luogo:

Bologna

Fonte:

Il Resto del Carlino

Autore:

FEDERICA GIERI SAMOGGIA E MARIATERESA MASTROMARINO

Bologna, 20 gennaio 2025 – Prima la bandiera di Israele e alcuni scatti del primo ministro Netanyahu. Poi i volti di Hitler e Mussolini affissi alle finestre. Una decina di foto incollate dall’esterno, che ricoprono diverse vetrate di una classe al piano terra del liceo Copernico. Un deviato messaggio politico che si trasforma in uno sfregio per l’istituto di via Garavaglia. “Sabato mattina mi sono venuti incontro alcuni studenti di una quinta a piano terra dicendomi: ‘Ha visto?’”.

E nelle mani di Claudia Giaquinto, preside del liceo Copernico, sono finite in mano alcune foto. “I ragazzi mi hanno spiegato che erano attaccate alle vetrate esterne e che le avevano staccate da soli. Non potevo che complimentarmi con loro per il comportamento tenuto”, aggiunge la dirigente, che ha ricevuto altre foto da un’altra classe sempre a piano terra. “È un fatto riprovevole. Si tratta di una provocazione da cui prendiamo le distanze”, chiarisce la dirigente. Nelle foto ci sono Hitler e Mussolini, accompagnati dalla bandiera israeliana e Netanyahu. In basso, anche un meme, se così si può definire, distorto sull’omicidio di George Floyd: al posto del volto dell’afroamericano, ucciso nel 2020 da un agente di polizia a Minneapolis, è rappresentato un uomo con la carnagione chiara e la scritta ‘I can breathe’ (io posso respirare, ndr). Ancora non è chiaro chi e perché abbia deciso di compiere questo gesto (di sicuro, sottolinea Giaquinto, arrivare alle maxi vetrate è facile, “basta scavalcare il muretto”). Difficile avviare un’indagine interna per individuare i responsabili, visto che le foto sono attaccate fuori, ma “inoltreremo richiesta alla vigilanza notturna per passaggi più frequenti”, rivela Giaquinto. Quanto ad un’eventuale denuncia: “Sarà da valutare, non la escludo. Comunque prima voglio confrontarmi con il Collegio dei Docenti”, chiude la preside.

Il blitz è stato condannato con forza dal Collettivo studentesco, dopo il ritrovamento delle foto choc e degli altri “simboli inneggianti odio e supremazia etnica – inizia la nota –. Si tratta del terzo episodio, negli ultimi mesi”, quando erano comparsi solo riferimenti al conflitto in Medio Oriente, sempre su finestre che affacciano sui lati esterni del liceo. “Un fatto grave e inaccettabile – tuona il collettivo –: la nostra scuola è stata colpita da simboli d’odio che rappresentano tutto ciò contro cui ci battiamo”. Il collettivo punge però anche l’istituzione scolastica: “Nonostante ci sia spesso la volontà di censurare e reprimere determinate iniziative politiche – scrivono –, come azioni in solidarietà al popolo palestinese, abbiamo notato come non ci sia stato alcun intervento” in merito a questo episodio. La risposta di Giaquinto non si fa attendere: “La mia porta è sempre aperta per tutti gli studenti”.