Fonte:
Il Foglio
Il virus tra i democratici americani
E’ quello dell’antisemitismo, ben rappresentato dalla deputata Ilhan Omar
Il Congresso americano a maggioranza democratica avrebbe dovuto approvare ieri una mozione di ferma condanna dell’antisemitismo, atto riparatorio dovuto dopo le dichiarazioni pesanti di Ilhan Omar, deputata del Minnesota, di origini somale e musulmana. Omar, che ha una storia di dichiarazioni contro Israele, il mese scorso aveva insinuato su Twitter che la politica americana era filoisraeliana perché influenzata da denaro ebraico (“It’s all about the Benjamins baby”, aveva twittato, dove Benjamins sono le banconote da 100 dollari che raffigurano Benjamin Franklin). In seguito, in un discorso pubblico, aveva accusato gli ebrei americani di essere “fedeli a un paese straniero”, ricalcando alla perfezione il tema propagandistico antisemita della “doppia lealtà”. Davanti a queste dichiarazioni mezzo Partito democratico era insorto, e la leader Nancy Pelosi è corsa ai ripari per trovare una soluzione. Molti democratici, inferociti, avevano chiesto di votare una risoluzione di condanna dell’antisemitismo, ma Ilhan Omar è una delle rappresentanti della nuova ondata di socialismo chic che piace molto ai giovani d’America, uno scontro frontale tra democratici d’establishment e la nuova generazione sarebbe stato sconsigliabile, così Pelosi ha spinto per una soluzione di compromesso: una bella risoluzione in cui si condannano tutte le discriminazioni contro “afroamericani, nativi americani e altre persone di colore, ebrei, musulmani, indù, sikh, immigrati e altri”. Tutto molto bello, ma l’intento di annacquare la portata delle frasi antisemite di Ilhan Omar è stato evidente. I repubblicani hanno pasteggiato sulla pavida risoluzione dem (“Avete dimenticato i testimoni di Geova!”, ha esclamato durante il dibattito il repubblicano Doug Collins), mentre la Omar commentava soddisfatta che era la prima volta che il Congresso approvava una risoluzione in difesa dei musulmani. Tra gli applausi destinati alle giovani e toste nuove leve, il Partito democratico americano rischia di impantanarsi nell’antisemitismo.