Fonte:
The New York Times
Autore:
Dave Rich
Antisemitismo e Sinistra britannica
In Gran Bretagna il partito laburista di Corbyn ha allontanato molti ebrei
Gli oppositori di Jeremy Corbyn, il leader di sinistra del partito laburista inglese, di solito sostengono su di lui una delle due cose: che la sua politica è estrema e porterà il partito all’oblio elettorale, o che i suoi valori sono ammirevoli, ma lui è troppo incompetente per metterli in atto.
Questi due argomenti sembrano contraddittori, ma nella gestione di Mr. Corbyn di uno scandalo di antisemitismo che ha perseguitato il partito laburista, sono confluiti. Nel mese di aprile, dopo mesi di accuse di antisemitismo tra i membri del partito, in particolare sui social media, il signor Corbyn ha ordinato un’inchiesta e ha chiesto a Shami Chakrabarti, che si era appena dimesso da direttore della principale organizzazione sulle libertà civili della Gran Bretagna, Liberty, di guidarla. Fin qui tutto bene.
Le conseguenze della sua relazione, tuttavia, hanno aggravato le molte ferite che avrebbero dovuto guarire. Malauguratamente, alla conferenza stampa per la sua pubblicazione nel mese di giugno, Mr. Corbyn è stato a guardare in silenzio mentre uno dei suoi sostenitori accusava Ruth Smeeth, un membro ebreo del Parlamento, di cospirare contro il leader del partito. Ms.Smeeth è fuggita in lacrime.
Il peggio è seguito un paio di settimane più tardi, quando Mr. Corbyn ha infranto la sua promessa di non creare alcun nuovo membro della Camera dei Lords nominando Ms.Chakrabarti per un titolo nobiliare. Qualunque sia la giustificazione che ci possa essere per questo riconoscimento, ha dato l’impressione di un qui pro quo: che Mr. Corbyn sia stato disposto a compromettere la sua opposizione al sistema inglese di diritto non elettivo in cambio di un’indagine che non usa mezzi termini.
Il rapporto di Ms. Chakrabarti non è stato senza meriti. Molti ebrei hanno accolto con favore i suoi appelli al partito per mettere fuori legge il termine gergale “Zio” [sionista, ndr], in quanto espressione offensiva, e ai membri di evitare di fare confronti tra la Germania nazista e Israele. E’ mancata, però, ogni più ampia analisi sul motivo per cui tale linguaggio è diventato comune nella sinistra britannica. Molti ebrei inglesi lo collegano alla stridente politica anti-Israele con cui Mr. Corbyn simpatizza.
Un anno dopo l’incarico di Mr. Corbyn, c’è poco dialogo o fiducia tra il leader laburista e gli ebrei della Gran Bretagna. Il rabbino capo del paese, Efraim Mirvis, ha parlato di “grave” problema di antisemitismo del Labour – un problema che Jonathan Arkush, presidente del Consiglio dei Deputati degli ebrei britannici, principale organo rappresentativo della comunità, dice che Mr. Corbyn non riesce ad afferrare.
Mr. Corbyn affronta una sfida in una nuova elezione per la leadership, che la maggior parte degli analisti pensano vincerà grazie ad un afflusso di sostenitori di sinistra nelle fila del partito. Ma quando il movimento laburista ebraico, un’organizzazione affiliata al partito laburista per quasi un secolo, recentemente ha intervistato i suoi membri sulle loro intenzioni di voto, solo il 4% ha sostenuto Mr. Corbyn, mentre il 92% ha sostenuto il suo sfidante, Owen Smith. (Il risultato della gara sarà annunciato il 24 settembre)
Mr. Corbyn stesso appare confuso. Il mantra che ripete – che si oppone al razzismo, all’antisemitismo e all’islamofobia – suggerisce che egli sposa l’idea che l’antisemitismo sia principalmente un fenomeno di destra. L’idea che le persone per bene di sinistra potrebbero anche nutrire pregiudizi contro gli ebrei sembra sottovalutata. Per molti sostenitori di Corbyn, parlare di antisemitismo del partito laburista è una calunnia intesa a far tacere la difesa dei palestinesi. Questa parte dei membri del partito tende ad appoggiare una visione del mondo che accusa gli Stati Uniti e i suoi alleati – primo fra tutti, Israele – per tutto ciò che è sbagliato nel mondo.
Questo ceppo antimperialista, anti-americano della sinistra britannica ha radici profonde, tuttavia la guerra in Iraq del 2003 ha dato un nuovo impulso, aprendo un’ampia spaccatura nel partito laburista. Da un lato ci sono i sostenitori del lascito di Blair che comprende un caldo abbraccio ad Israele ed ai sionisti laburisti; dall’altro stanno Mr. Corbyn e altri veterani della Stop the War Coalition. Nonostante le proteste di massa iniziali contro la guerra in Iraq, la coalizione è stata gestita da un nucleo attivista di gruppi di estrema sinistra, come il Socialist Workers Party, alleati agli enti islamici come l’Associazione Musulmana della Gran Bretagna. Per questa alleanza, un punto chiave di unità è stato un’obiezione viscerale all’esistenza di Israele.
Mr. Corbyn stesso ha elogiato l’organizzazione islamista palestinese Hamas, che governa Gaza, per il suo impegno per “la pace e la giustizia sociale e politica”. Inoltre dal 2009 al 2012, è stato pagato per presentare spettacoli sulla Press TV dello stato iraniano. Per molti quindi, Mr. Corbyn incarna una tolleranza di sinistra per l’Islam politico, che è nel migliore dei casi ingenua, nel peggiore maligna – anche perché tralascia la storia di repressione sanguinaria degli islamisti nei confronti dei socialisti democratici nei paesi a maggioranza musulmana.
Il Labour una volta era il partito più filo-sionista della Gran Bretagna. Ciò cominciò a cambiare quando il sostegno per l’indipendenza palestinese entrò nella politica di partito. Mr. Corbyn arrivò come nuovo membro del Parlamento nel 1983 in qualità di garante della Labour Movement Campaign for Palestine, un nuovo gruppo che si impegnava nello “sradicare il sionismo” e che vedeva Israele come un progetto coloniale. Piuttosto che essere un’espressione legittima del desiderio nazionale ebraico, il sionismo è stato etichettato come un’ ideologia razzista simile all’apartheid.
Allo stesso tempo, il governo conservatore di Margaret Thatcher annoverava un numero record di ministri ebrei. La maggior parte degli ebrei britannici da tempo erano andati oltre le loro origini di operai immigrati di prima della guerra, e molti, diventati membri di una nuova classe media ebraico-suburbana, sono stati attratti dal capitalismo imprenditoriale di Mrs.Thatcher. Secondo lo storico Geoffrey Alderman, “le attitudini e le fedeltà politiche anglo-ebraiche, che sono state sostanzialmente liberali per gran parte del XIX secolo e laburiste nella metà del XX, sono ora sostanzialmente conservatrici.”
Gli elettori ebrei influenzano il risultato solo per una manciata di seggi parlamentari, tuttavia rimane ancora una forte tradizione progressiva tra gli ebrei che ora non hanno una casa politica. Il loro allontanamento dal partito laburista è un segno negativo: se gli ebrei inglesi sentiranno mai di poter fare ritorno al Labour, darebbero una chiara indicazione circa la direzione futura e il carattere del partito nel suo complesso.
Dave Rich è l’autore di “The Left’s Jewish Problem: Jeremy Corbyn, Israel and Anti-Semitism.”