27 Gennaio 2018

Antisemitism Cyber Monitoring System (ACMS) piattaforma israeliana in grado di fornire dati e analisi in tempo reale sull’antisemitismo che circola attraverso i social media

Fonte:

www.lastampa.it

Autore:

Fabiana Magri

Nasce il nuovo osservatorio virtuale sull’antisemitismo nel mondo

Presentato alla vigilia del Giorno della Memoria, quartier generale a Tel Aviv Una piattaforma fornirà in tempo reale dati sui contenuti dei social

«Mi rivolgo ai leader di Facebook e Twitter: iniziate a fare qualcosa per combattere l’antisemitismo sui vostri social media, così come siete impegnati contro la pornografia e le fake news. Non potete ospitare tutto quest’odio antisemita a casa vostra, giustificandolo come libertà di espressione. No. È violenza. È antisemitismo.» Alla vigilia del Giorno della Memoria, il ministro israeliano alla Diaspora Naftali Bennett ha presentato alla stampa il nuovo osservatorio virtuale sull’antisemitismo nel mondo, con quartier generale a Tel Aviv.

Lo strumento, sviluppato nell’ultimo anno dal suo Ministero in collaborazione con il dipartimento R&D di quello della Difesa, si chiama Antisemitism Cyber Monitoring System (ACMS) ed è una piattaforma, unica al mondo, in grado di fornire dati e analisi in tempo reale sull’antisemitismo che circola attraverso i social media.

«L’antisemitismo esiste da migliaia di anni ma la novità degli ultimi dieci, vent’anni», sottolinea il ministro «è che si è spostato dalle strade al web, specialmente sui social media, dove è molto più facile generare contenuti antisemiti e condividerli in tutto il mondo. La lotta all’antisemitismo si è generalmente concentrata nel mondo reale e c’è sempre stata una sottovalutazione del fenomeno online».

Con una tecnologia derivata dall’antifrode finanziaria, grazie all’applicazione dell’intelligenza artificiale, tutti i tweet e i post su Facebook, in tutto il mondo, possono essere monitorati in tempo reale alla ricerca di parole chiave e modelli, analizzando i contesti in cui sono utilizzati. «Facciamo una netta distinzione tra antisemitismo e critiche verso lo Stato di Israele», specifica Bennett. L’ACMS si basa sulla definizione operativa adottata dall’IHRA (International Holocaust Remembrance Alliance) e può monitorare i post in inglese, francese, tedesco e arabo.

Il progetto pilota ha rilevato, nel periodo di test di un mese, 409 mila post e tweet antisemiti, scritti da 30 mila profili, che sono stati monitorati e analizzati. Ogni giorno sono stati circa 200 mila i post e tweet sospetti, scansionati dal sistema. Di questi, circa 10 mila sono ritenuti realmente pericolosi. Le tre città più antisemite, sul web, sarebbero Santiago del Cile, Dnipro in Ucraina e Bucarest in Romania.

Se si limita l’analisi all’Europa, emergono Parigi e Londra. Ed è possibile stilare la classifica degli influencer dell’antisemitismo con più followers. «Cosa ci facciamo con tutte queste informazioni? Siamo convinti che già solo rendere pubblici dati e analisi possa servire come deterrente. In aggiunta a questo, accanto al software, il Ministero ha istituito un centro di comando con sede a Tel Aviv, che lavora 24 ore su 24 ed è gestito da esperti che ricevono i dati dal sistema, li elaborano e presentano al Ministero della Diaspora.» Quando necessario, il Ministero può segnalare profili e attività ritenute pericolose alle autorità di altri paesi per prendere provvedimenti concreti contro chi diffonde l’odio.