Fonte:
www.jpost.com
Autore:
Benjamin Weinthal
“Auschwitz On the Beach” equipara il dramma dei rifugiati al campi di sterminio
L’allestimento tedesco è stato annullato dopo lo sdegno sulla mostra.
Dopo un’ondata di critiche, incluse quelle del capo della comunità ebraica di Monaco, il centro culturale “documenta 14” nella città tedesca di Kassel ha annullato martedì una mostra-spettacolo, che paragona il dramma dei rifugiati diretti in Europa via mare ad Auschwitz.
In una dichiarazione sull’esposizione “Auschwitz on the Beach”, il centro documenta 14 ha scritto che in “risposta al numero di reclami e accuse che abbiamo ricevuto nelle ultime settimane, abbiamo deciso di annullare la programmata esibizione di Franco ‘Bifo’ Berardi. Rispettiamo coloro che si sentono attaccati dal componimento di Franco ‘Bifo’ Berardi. Non vogliamo aggiungere dolore alla loro sofferenza”.
Il Dottor Efraim Zuroff, capo dell’ufficio di Gerusalemme del Simon Wiesenthal Center, martedì ha detto al The Jerusalem Post: “Confrontare ogni genere di tragedia e condizione di persone diverse ad Auschwitz è una tendenza molto problematica. E molto raramente questi paragoni sono validi e accurati. Malgrado tutta la solidarietà che sentiamo per la difficile situazione dei rifugiati, la loro condizione non ricorda il dramma degli ebrei condannati ai campi di sterminio e non dovrebbe essere paragonata “.
Charlotte Knobloch, capo della comunità ebraica di Monaco di Baviera, venerdì ha detto sulla mostra: “Quel che qui è previsto è un’elaborazione assurda”. Mentre è importante sottolineare il destino dei rifugiati e il parziale fallimento della UE e della comunità internazionale nell’affrontare l’attuale crisi, è “inaccettabile e intollerabile” utilizzare gli interessi dei rifugiati per “relativizzare l’Olocausto”, ha detto.
L’installazione era prevista per essere fatta a Kassel – nella regione dell’Assia con una popolazione di circa 198.000 – a partire da giovedì per tre giorni.
Il centro documenta 14 afferma di essere il più grande espositore di arte moderna al mondo, con 160 artisti da tutto il mondo attualmente lì rappresentati.
Stando al testo di produzione “Auschwitz on the Beach”, l’autore ha scritto: “Gli europei costruiscono sul loro territorio campi di concentramento e pagano il loro gauleiter [era il capo dei distretti annessi alla Germania nazista] in Turchia, Libia e Egitto per eseguire il lavoro sporco lungo la costa del Mediterraneo dove l’acqua salata ha sostituito lo Zyklon B.”
La Knobloch, sopravvissuta all’Olocausto nascosta in Baviera, ha definito il testo “osceno” e “assolutamente cieco alla storia”.
Berardi, nato a Bologna nel 1949, è un marxista italiano. Il suo componimento, una colonna sonora e delle immagini, costituiscono l’installazione “Auschwitz on the Beach”.
Il sindaco di Kassel, Christian Geselle, lunedì sul notiziario HNA ha affermato è “una provocazione oltraggiosa”.
Lo stesso giorno il funzionario culturale della città Boris Rhein ha detto sul notiziario hessenschau.de: “La libertà d’espressione è molto apprezzata”, ma ha chiuso i raffronti tra la Shoah e la crisi dei rifugiati dicendo che “i crimini dei nazisti sono stati unici”.
Martin Sehmisch, capo di un’organizzazione contro l’antisemitismo (Informationsstelle Antisemitismus Kassel) in città, ha definito il testo dell’installazione una “dichiarazione di fallimento politico e inadempienza morale da parte dei responsabili” di documenta 14.