13 Gennaio 2019

Ancora cori antisemiti allo stadio Olimpico

Luogo:

Roma

Fonte:

Corriere della Sera

Autore:

Rinaldo Frignani

Cori antisemiti dalla curva della Lazio  

Roma,i filmati al vaglio della Digos. Ancelotti: è il regolamento che impone di interrompere le partite

ROMA A tradirli questa volta è stato il fatto che l’Olimpico fosse mezzo vuoto. Ieri pomeriggio l’eco dei loro cori ha raggiunto lo stesso anche gli angoli più distanti dalla curva Nord laziale. «Su cantiamo tutti insieme, giallorosso ebreo», è questo lo slogan antisemita per il quale tuttavia nel dicembre 2016 il gip Ezio Damizia assolse due ultrà biancocelesti che l’avevano intonata durante un Lazio-Catania di tre anni prima perché «il fatto non sussiste: l’espressione ha la finalità di deridere la squadra avversaria ed è ricollegabile allo storico antagonismo» con i romanisti, spiegò il giudice. Decisione confermata dalla Cassazione che respinse il ricorso della Procura perché tardivo. Da più parti avevano avvertito che ci sarebbe stato il rischio di sdoganare questo genere di cori. Non si può dire che non sia successo. Così anche Lazio-Novara di Coppa Italia di ieri fa notizia, più che per la facile vittoria della squadra di casa, per l’ennesima offesa sulla quale la Digos sta già indagando, che arriva dopo gli scontri a Prati con la polizia la notte del compleanno della Lazio il 9 gennaio scorso e i volantini antisemiti questa volta contro laziali, napoletani e Israele distribuiti proprio in quelle ore e firmati da un gruppo romanista della Balduina. Dai primi accertamenti, anche con la visione dei filmati delle telecamere interne all’Olimpico, ieri a intonare quel coro e altri due contro ex giocatori della Roma («Questa Roma qua sembra l’Africa») e prima ancora contro i carabinieri, sarebbero stati una decina di giovani nella curva laziale: rischiano, sempre che non abbiano precedenti, una denuncia per violazione della legge Mancino e un lungo daspo. Per sentire e capire quello che hanno cantato al 29′ del primo tempo — proprio perché il gruppetto era composto da poche persone —, la polizia ha ascoltato più volte le registrazioni ambientali fino ad avere la conferma di quello che era stato detto. In mancanza di flagranza la partita non è stata sospesa. «Faccio parte di quel 98% di spettatori che i cori non li ha sentiti. Se ci sono stati, la società condanna qualsiasi tipo di coro razzista e antisemita, ma bisogna anche valutare le dimensioni del fenomeno senza ingigantirlo. Credo ci sia una forma di psicosi», afferma il portavoce della Lazio, Arturo Diaconale, già membro del cda Rai. Dello stesso avviso il vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio Giuseppe Cangemi, presente allo stadio: «Gli unici cori offensivi sono stati quelli dei tifosi del Novara contro la Lazio e il presidente Lotito». E il direttore del Tg5 Clemente Mimun twitta: «Mi sottoporrò a un esame audiometrico visto che ero all’Olimpico e non ho neanche percepito cori razzisti. Altrimenti me ne sarei andato. Ma se una pattuglia di decerebrati lo avesse fatto la ricetta è semplice: vanno identificati e puniti con il daspo a vita». Sulla sospensione delle partite — che il ministro dell’Interno Matteo Salvini vorrebbe eliminare e la Lega calcio no — è intervenuto il presidente dell’Assocalciatori Damiano Tommasi per il quale «non ci sono soluzioni magiche: dobbiamo essere tutti dalla stessa parte per far interrompere i cori e non le partite. E soprattutto bisogna puntare a normalizzare un ambiente che si sta guastando». Per il tecnico del Napoli Carlo Ancelotti il razzismo è «un problema del calcio italiano. E un fenomeno debellato nella maggior parte degli altri Paesi, noi siamo indietro ma non ci dobbiamo scoraggiare: nessuno ha detto di sospendere le partite, ma il regolamento prevede l’interruzione e a Milano non è stato rispettato. Vogliamo che si applichi il protocollo».

 

Photo Credits: antisemitism.org.il