3 Giugno 2016

Aggressione di matrice neonazista in provincia di Bolzano

Fonte:

http://www.repubblica.it/cronaca

Autore:

Paolo Berizzi

Bolzano, squadraccia neonazista contro un gruppo di ragazzi

Spedizione punitiva alle 4 del mattino davanti alla discoteca “Exclusiv” a Lana. Le “teste rasate” armate con mazze, bottiglie e chiavi inglesi contro i giovani che in questura si sono definiti antifascisti. Licenziato uno dei buttafuori che si è schierato con gli aggressori

BOLZANO – C’è un tipo in pantaloni mimetici, maglietta nera e guanti di pelle dello stesso colore, le braccia tatuate, che brandisce una chiave inglese: il simbolo della violenza politica degli anni ’70. Nella foto lo si vede avanzare in mezzo alla strada, arnese alla mano, verso il gruppo aggredito. Altri “camerati”, appartenenti a un gruppo neonazista della provincia bolzanina, sono armati di mazze e bottiglie. L’obiettivo è un gruppo di ragazzi appena usciti da un locale, la discoteca “Exclusiv” a Lana, un Comune di 11 mila abitanti nella provincia autonoma di Bolzano.

Sono le 4 dell’altra notte: quando la comitiva lascia la discoteca, spuntano gli aggressori. Una decina di persone. Teste rasate, vestiti di nero. Qualcuno fa il saluto romano, altri iniziano a insultare e nasce una colluttazione dove ad avere la peggio è un ragazzo ferito al volto. Le vittime dell’agguato non appartengono a nessun gruppo politico, ma in questura, dopo l’aggressione, si sono dichiarati genericamente antifascisti. Tanto è bastato, evidentemente, per scatenare la violenza dei “neri”. Forse un attacco premeditato, visto che erano armati di tutto punto. Dal racconto consegnato da uno degli aggrediti agli agenti della Digos emergono altri particolari: uno riguarda uno dei buttafuori della discoteca. Che anziché adoperarsi per calmare gli animi si sarebbe schierato dalla parte dei neonazisti. Motivo per cui il titolare dell’Exclusiv la notte stessa lo ha licenziato.

Gli investigatori sono al lavoro per ricostruire la dinamica dell’aggressione e risalire ai responsabili: tra loro figurerebbero alcune vecchie conoscenze della Digos: naziskin già coinvolti nell’operazione Odessa nel 2008 (16 arresti per raid e violenze contro gli stranieri, il gruppo era formato da ragazzi sudtirolesi tra i 17 e i 27 anni in contatto con movimenti di estrema destra attivi in Germania). Quello che colpisce è il particolare dell’immagine di uno degli aggressori pubblicata dal sito del quotidiano Alto Adige (la foto è stata scattata col telefonino da un testimone). La chiave inglese, arma tristemente nota molto in voga negli scontri politici degli anni ’70, rispunta nell’aggressione squadrista di Bolzano. “Ci sono militanti dell’estrema destra che stanno facendo proseliti in provincia – spiega un poliziotto -. Cavalcano la tensione sociale e le paure legate al problema degli immigrati. Marcano il territorio, alzano il tiro, cercano visibilità attraverso manifestazioni pubbliche autorizzate, che si svolgono senza problemi, ma anche con episodi gravi come quello di Lana”.

Lana, Tesimo, Prissiano: sono i Comuni della provincia di Bolzano dove i naziskin hanno maggiormente attecchito. Va ricordato che proprio a Bolzano recentemente formazioni di estrema destra come CasaPound e Forza Nuova hanno fatto molto parlare le cronache politiche: CasaPound con l’affermazione alle ultime elezioni amministrative, dove ha quasi triplicato i voti del 2015 e fatto eleggere tre consiglieri comunali. Forza Nuova per la manifestazione anti-immigrati del 2 aprile in città.